La ricetta della Cisl per far ripartire il Paese

Ho incontrato nei giorni scorsi nella sede della Cisl di Bergamo, nel rispetto dei protocolli per la sicurezza, il gruppo dirigente e gli operatori del sindacato, che in questi mesi sono stati in prima linea per fronteggiare le conseguenze sociali ed economiche del Covid. E’ stato un momento di grande commozione. Bergamo è nel cuore di tutti gli italiani perché è una provincia che ha vissuto in questi mesi una tragedia terribile che nessuno potrà mai dimenticare.
Ha fatto bene il Presidente Mattarella ad esprimere nei giorni scorsi la solidarietà del popolo italiano a questa provincia che ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane, con tante famiglie che hanno perso i loro cari, senza nemmeno la possibilità di stare vicino ai loro congiunti. Ecco perchè noi non dimenticheremo nessuno e saremo vicini ai lavoratori, ai pensionati, a tutte le persone più deboli e bisognose di assistenza. Oggi bisogna tutti insieme ricostruire il Paese e far sì, come ha detto Mattarella a Bergamo, che non si compiano più gli errori del passato.
Lo abbiamo detto con chiarezza: le risorse del Mes vanno utilizzate senza indugi. Non c’è alcuna giustificazione per cui il nostro Paese non dovrebbe utilizzare i 37 miliardi messi a disposizione dall’Europa per rafforzare il nostro sistema sanitario. Abbiamo visto durante tutto il periodo della pandemia, a Bergamo come nel resto d’Italia, cosa significa aver tagliato posti letto, aver tagliato piante organiche, quindi infermieri, medici, operatori del nostro servizio sanitario.
Aver tagliato quella sanità pubblica che è davvero indispensabile per la salute dei cittadini. Non vorremmo certo ritrovarci nella identica situazione di marzo ed aprile. Quindi vanno utilizzate quelle risorse messe a disposizione del nostro sistema sanitario. Bisogna far partire innanzitutto le opere pubbliche e gli investimenti pubblici e privati. Leggiamo tutti i giorni dati assolutamente allarmanti dal punto di vista dell’occupazione e della produzione industriale. Non c’è più un momento da perdere, bisogna passare dagli annunci alla concretezza dei provvedimenti. Non c’ è dubbio che in questi mesi noi abbiamo chiesto al Governo una copertura per il reddito dei lavoratori e delle lavoratrici attraverso gli ammortizzatori sociali ed un sostegno alle nostre imprese in gravi difficoltà per tutto l’anno.
Abbiamo sollecitato una proroga per la Cig ed il blocco dei licenziamenti fino alla fine dell’anno, ben sapendo che la sola proroga della Cassa non basterà se accanto ai provvedimenti di sostegno al reddito noi non rilanceremo l’economia e lo sviluppo complessivo del Paese . Quindi ora chiediamo con urgenza  al Governo di produrre davvero un piano di rilancio economico condiviso con le parti sociali. Avremo la straordinaria opportunità di finanziamenti dalla comunità europea assolutamente importanti e rilevanti. Pretendiamo che queste risorse non vadano sprecate, ma finalizzate ad obiettivi chiari a sostegno dell’economia.
Questo è assolutamente indispensabile. Quanto al Dl Semplificazioni non c’è dubbio che l’allargamento della possibilità di affidamento diretto di tante tante opere, così come prevede il decreto, non deve assolutamente far venire meno il tema dei controlli, della sicurezza ed ovviamente della trasparenza degli appalti. Quindi noi chiederemo un rafforzamento di questi elementi. Ma da parte del Governo serve uno sforzo progettuale per sostenere il nostro sistema industriale e la nostra rete di aziende produttive e di qualità.
Le risorse possono trovarsi in una vera e profonda riforma fiscale, che da due anni proponiamo, inascoltati e per la quale ci è stato promesso l’avvio ora di un confronto. Dobbiamo creare le condizioni perché finalmente questa riforma non venga annunciata ma venga realizzata. Occorre appesantire le buste paga di lavoratori e pensionati e stanare gli evasori di ogni tipo. Questa rimane per noi una delle priorità”.