La gogna e il coraggio

vaccarella-150x15031Vive di Internet, di Facebook, prospera di WhatsApp il bullismo 2.0 dei giorni nostri. L’ultimo, agghiacciante episodio arriva da Torino, una ragazza di sedici anni finita sui social network per alcune fotografie e per dei video ripresi di nascosto durante un rapporto con un ragazzo di poco più grande in una discoteca. Le immagini hanno poi fatto il giro del Web, nel volgere di pochi giorni le fotografie e i video sono passati di telefonino in telefonino fino ad arrivare ai compagni di classe e perfino agli insegnanti della scuola che frequenta.

Anche di questo, di una gogna mediatica digitale infinita che si rinnova e moltiplica ogni secondo, si alimenta il bullismo dei giorni nostri, un fenomeno del quale sempre più adolescenti sono vittime. Di poche settimane prima un episodio analogo, un’altra ragazzina violentata dal branco dei coetanei e filmata con i cellulari per poi essere ricattata e costretta a subire ogni volta nuove angherie. In tutte e due i casi, e in chissà quanti altri ancora, è stata la vergogna a frenare l’istinto di protezione delle vittime, impedendo loro di chiedere aiuto tempestivamente.

Entrambi le volte però, è stato poi l’intervento delle forze dell’ordine e della magistratura a porre fine alle violenze subite. Non c’è una ricetta sicura per difendere i nostri ragazzi, ma è chiaro che adolescenti troppo spesso lasciati da soli da genitori distratti e da istituzioni scolastiche non sempre adeguatamente preparate, facilmente finiscono preda del branco dei coetanei.

Se esiste un consiglio da dare, è quello di rivolgersi alle forze dell’ordine, di chiedere aiuto agli adulti. L’unico modo forse per uscirne prima che i danni diventino irreparabili.