La forza di un amore maturo

Un aspetto importante che caratterizza l’amore maturo è la capacità di intimità e di autonomia. La prima individua la relazione, la vicinanza, la comunione, l’accoglienza incondizionata; la seconda, invece, la capacità di scelta, di giudizio, la libertà di essere se stessi. Padre Cencini afferma che la coppia e la famiglia sono “luoghi di intimità e autonomia”. L’intimità si sviluppa all’interno di un rapporto accogliente.

Quando si fa l’esperienza di essere accolti per quello che si è, la persona sperimenta che non deve nascondere le parti di sé che considera negative, può rivelare i propri vissuti e scoprirsi nella propria vulnerabilità. Sente che non è costretta a pensare di dover meritare l’amore, neppure deve trasformarsi o fare carte false per ottenere attenzione, stima e rispetto. Il fatto di sperimentare questa accettazione incondizionata dal coniuge (che dovrebbe caratterizzare il rapporto iniziale genitori-figli), può attivare e sviluppare il senso di positività dell’io e aiutare la persona ad accedere lei stessa al proprio mondo interiore, ad avere fiducia in sé e a mettersi in gioco nel rapporto. A volte l’accoglienza incondizionata potrebbe anche arrivare a guarire delle antiche ferite.

Invece l’autonomia rende il soggetto libero, di fronte all’altro, dalla necessità di appoggiarsi al coniuge o di “usarlo” per ricevere segni di affetto o di apprezzamento. la persona è libera di scegliere, di rischiare, di esprimere le proprie convinzioni e desideri, rivelare la propria originalità e creatività. Quindi la vera autonomia non indica presunzione, isolamento o autosufficienza. E’ la capacità di essere sé stessi, di stare in piedi sulle proprie gambe e nello stesso tempo di farsi carico dell’altro.

Quindi è necessario ricercare una giusta distanza nella relazione; ne troppo vicini, né troppo lontani per potersi mettere a fuoco reciprocamente. Il matrimonio è per persone mature e autonome; deve essere rispettata la libertà dell’uno e dell’altro. Nessuno deve dominare sull’altro o sottometterlo umiliandolo; se accadesse è indispensabile smettere di opprimere da parte dell’oppressore e non accettare l’oppressione da parte dell’oppresso.