Inflazione e rincari: il rischio che corrono le famiglie italiane

Purtroppo, per quanto riguarda i prezzi dei prodotti del comparto agroalimentare italiano, registriamo ancora dati negativi. Il 2022 è stato un anno molto pesante per i costi dei prodotti di prima necessità, soprattutto quelli agroalimentari, e non ci aspettavamo il continuo aumento che stiamo registrando in questi giorni in riguardo ai prezzi di tali beni, in particolare, mi riferisco a pane, pasta, latte, verdure e frutta. In altre parole, gli incrementi continuano a pesare sulle tasche delle famiglie e nel biennio, secondo le nostre rilevazioni ed in base al tasso di inflazione, si corre il rischio di spendere il 100% in più per fare la spesa e, francamente, siamo molto preoccupati.

Innanzitutto, per ridurre i costi a carico delle famiglie, auspichiamo che il prezzo del gas, sceso in questo periodo tra i 50 e i 60 euro al megawattora, si traduca in una riduzione delle spese nel comparto energetico. Se si riducono i costi dell’energia è auspicabile che, gradualmente, si possa intervenire sul tasso di inflazione e conseguentemente su una decremento delle spese per le famiglie. Oltre a ciò, è necessario verificare che non ci siano ulteriori incrementi per i prezzi dei carburanti, perché questo determinerebbe un aumento dei costi di trasporto delle merci e quindi dei prodotti. Inoltre, servono verifiche e controlli perché non è possibile che, qualora si verificassero delle riduzioni, come noi ipotizziamo, il costo del carrello della spesa continui ad essere così elevato. Non c’è giustificazione minima e bisognerebbe intervenire in tal senso.