Euro 2020, prima fase chiusa col botto

Fonte Eurosport

La prima fase di Euro 2020, è andata. Dodici giorni intensi, quelli della fase a gironi, che hanno detto poco o nulla rispetto a quello che si poteva ipotizzare. Le grandi non hanno steccato e alla fine i primi verdetti erano più o meno quelli annunciati. Avanzano Italia, Galles, Belgio, Danimarca, Olanda, Austria, Inghilterra, Croazia, Svezia, Spagna, Francia e Germania, oltre le quattro migliori terze che sono Svizzera, Repubblica Ceca, Portogallo e Ucraina.

Solo in tre a punteggio pieno, ovvero Italia, Belgio e Olanda, rispettivamente le prime arrivate nei gruppi A, B e C. Sempre vittoriose e tutte a suon di gol: 7-0 differenza reti per gli azzurri, 7-1 per il Belgio, 8-2 per l’Olanda. Subito dietro l’Inghilterra che di punti ne ha confezionati 7 al pari della sorpresa Svezia che nel gruppo E si è messa alle spalle la Spagna e rispedito a casa quella Polonia che pure ambiva a qualcosa di prestigioso.

Intrigante il gruppo F, il più difficile per la presenza in contemporanea dei campioni del mondo della Francia, dei campioni d’Europa uscenti del Portogallo e della Germania che è e rimane una delle squadre da battere.

A pensarci bene, dopo averle viste tutte, la migliore interpretazione porta la firma dell’Italia. Gioca bene e si diverte, ha messo in fila trenta risultati utili consecutivi con Mancini alla guida, tanto da eguagliare il record di Vittorio Pozzo che resisteva da ben 82 anni e che il ct spera di superare proprio dalla prossima gara degli ottavi. Undici le vittorie consecutive e altrettante le gare senza subite gol: in totale fanno 1055 minuti con la porta azzurra inviolata. Merito del ct che da subito ha imposto ai suoi un timbro indelebile. Non sembra una Nazionale, ma una squadra di club visto quelli che gli azzurri riescono a fare.

Giusto esaltare questa Nazionale, indipendentemente da come finirà questa rassegna. Ha gli uomini per volare, il giusto mix tra l’esperienza di Bonucci, Chiellini, Jorginho, Immobile, Belotti, Florenzi e Verratti, e la nouvelle vague, Donnarumma, Locatelli, Barella, Berardi e Chiesa per finire con il più piccolo del gruppo, Giacomo Raspadori, che ha cucito sulla maglia un futuro interessante.

Le avversarie, quelle titolate per arrivare fino in fondo e vincere, non hanno sempre convinto. La Francia è quella più accreditata, non fosse altro perché davanti presenta una batteria da paura: Mbappè, Benzema, Griezmann, Kantè e Pogba che bastano ed avanzano per far capire a popolo e paese, quanto questa Francia, dopo il mondiale di Russia, sia pronta ad aprire un ciclo. Eppure l’Ungheria dell’italiano Marco Rossi, l’ha costretta ad un pari malinconico che però va interpretato attraverso i carichi di lavoro che fanno tutta la differenza del mondo. Bisogna vedere come è stata impostata la preparazione. Se il carico è stato pesante nei quattro giorni precedenti l’Ungheria, allora lentezza e appannamento ci stanno tutti, altrimenti i francesi hanno di che preoccuparsi.

Elettrica l’ultima giornata, con un altalena di gol ed emozioni che hanno ribaltato di continuo il proscenio. Alla fine Francia e Portogallo chiudono sul 2-2 a Budapest con doppiette per Cristiano Ronaldo e Karim Benzema con il portoghese che ha centrato un altro record, ovvero il gol numero 109 nella classifica dei marcatori di tutti i tempi, eguagliando l’iraniano Ali Daei. E stesso risultato per la Germania che non va oltre il pari a Monaco contro l’Ungheria. Alla fine Francia  prima e Germania seconda, con il Portogallo terzo con  quattro punti e ripescato. Finisce il sogno ungherese, quello degli uomini di Marco Rossi e della sua favola. In Italia non lo volevano neppure in serie C e per allenare avrebbe dovuto portare uno sponsor. Si è rifatto in Ungheria con la sua nazionale che ha fatto tremare Francia e Germania. Esce a testa altissima e può continuare a lavorare per il futuro.

L’Inghilterra è passata con due vittorie contro Croazia e Repubblica Ceca, e un pari (quello contro l’eliminata Scozia, che l’unico punto l’ha incassato proprio contro i leoni di Southgate). E la Croazia vicecampione del mondo, quella che può vantare Modric, Kovacic e Perisic, alla fine ha centrato l’obiettivo, ma con qualche sofferenza. La stessa patita dalla Spagna, una vittoria, quella di stasera per 5-0 contro la Slovacchia, e due pareggi, con Svezia e Polonia che avevano avvolta tra le polemiche le Furie Rosse di Luis Enrique che era finito sul braciere prima di cominciare, avendo rinunciato nelle convocazioni, ai calciatori del Real Madrid. Spagna seconda dietro la sorprendente Svezia che al solo leggerla rievoca fantasmi del passato e quell’eliminazione dal mondiale di Russia 2018 della nostra nazionale, allora sotto la guida Ventura.

Chi ha fatto bene come l’Italia, si specchia nei nomi di Belgio e Olanda. Gli orange hanno dominato il gruppo C davanti alla sorprendente Austria che ha vinto lo scontro diretto con l’Ucraina, e messo fine ai sogni di una Russia che dopo il mondiale in casa, sperava di ripetersi nella rassegna continentale. Ma ha chiuso all’ultimo posto, e probabilmente  chiuso anche un ciclo. Benissimo il Belgio di Courtois, De Bruyne, Hazard, Lukaku che ha messo la freccia fin dalla prima giornata per tagliare il primo traguardo volante col massimo dei punti. Fa piacere il secondo posto della Danimarca che dopo il dramma vissuto con Christian Eriksen, si è ripresa vincendo a suon di gol l’ultima gara contro la Russia (4-1) che ha permesso ai danesi di guadagnare gli ottavi di finale.

Stasera si è chiuso il cerchio della prima fase. Due giorni di riposo e poi via con l’eliminazione diretta, iniziando dagli ottavi, con degli accoppiamenti pazzeschi: c’è Inghilterra-Germania e sarà uno spettacolo, al pari di Italia-Austria, Francia-Svizzera, Croazia-Spagna, Svezia-Ucraina, Olanda-Rep. Ceca, Galles-Danimarca. Il futuro, è appena cominciato