Disabilità e associazioni: come si è evoluto questo rapporto

Nonostante le criticità, negli ultimi decenni, l’attenzione della società e delle istituzioni nei confronti delle persone con disabilità è gradualmente cresciuta. È stato grande il mutamento di percezione ed il progressivo superamento delle politiche centrate sull’assistenzialismo e sull’istituzionalizzazione che hanno lasciato il posto ad una normativa ampia e articolata, su vari livelli, che ha messo al centro la dignità e le ispirazioni delle persone con disabilità, nell’ottica di una maggiore inclusione.

Rispetto a questo, in base alla mia personale esperienza di volontariato, il mondo dell’associazionismo ha fatto molto per passare dal cosiddetto modello medico, che vedeva la persona con disabilità come una patologia e quindi un problema dell’individuo, al modello sociale che vede la disabilità come una persona con determinate caratteristiche in relazione con la società in piena normalità.

Le basi di questa riforma, per la quale tutti noi abbiamo dato il nostro contributo in termini di azioni e idee, è la Riforma Sanitaria del 1978 alla quale, hanno fatto seguito, a partire dagli anni ’80, i servizi per la socializzazione ed, in particolare, è stato possibile per le persone con disabilità frequentare le scuole di ogni ordine e grado, uscendo finalmente dal paradigma delle scuole speciali precedentemente previste dalla normativa.

Negli anni anche l’associazionismo ha cambiato la propria metodologia d’azione, siamo passati da un volontariato di stampo assistenzialista ad uno che ha voluto mettere al centro i diritti delle persone con disabilità e le loro aspettative, facendo capire che, soprattutto con l’approvazione della Legge 104 del 1992. Questo ha cambiato il rapporto con la società nella quale la persona con fragilità è inserita, dando vita a luoghi di incontro e relazione con l’obiettivo di generare una società più attenta e inclusiva.

Ai giorni nostri rimane ancora molto da fare, ma il mondo dell’associazionismo può e deve essere un elemento fondamentale per dare un contributo determinante al miglioramento delle leggi, ma soprattutto, della vita quotidiana delle persone con disabilità e dei loro familiari. Bisogna agire ad esempio sul tema del Dopo di Noi per cui è necessario attivare esperienze già nel durante noi, per permettere, anche alle famiglie caregiver, di essere aiutate e supportate adeguatamente in un processo graduale.

Questo però rappresenta solo uno dei molti temi, le associazioni devono agire a 360 gradi con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e conseguentemente la società intera, tenendo sempre ben presente i valori fondamentali dell’empatia e dell’altruismo.