Da schiava a liberatrice di tutte le donne: santa Giuseppina Bakhita

Oggi la Chiesa fa memoria di Santa Giuseppina Bakhita, religiosa canossiana, che ha conosciuto le sofferenze fisiche e morali della schiavitù. E’ la santa del riscatto, dell’evidenza che Dio guida la storia e gli eventi, anche quelli più tragici, e li trasforma sempre in fatti positivi, di bene, stupore, meraviglia. Rapita e schiavizzata, è stata poi accolta da una famiglia italiana che l’ha amata; è entrata nelle Canossiane ed è diventata una ‘Goel’, una liberatrice di tutte le donne che avevano subito violenza e sfruttamento. Una storia incredibile, emblematica di come non bisogna mai darsi per vinti, ma essere pieni di speranza e lavorare per il bene e la giustizia, per gli altri.

L’8 febbraio si celebra la Giornata di preghiera e riflessione contro la tratta di persone che quest’anno ha come tema “La forza della cura: donne, economia e tratta di persone”. Tre elementi che possono si legano dando possibilità di lavoro alle donne. Noi lo vediamo in tanti Paesi del mondo dove siamo presenti come Comunità Papa Giovanni XXIII: sono loro che portano avanti la famiglia, sorreggono e alimentano l’economia domestica, ma anche quella della loro terra natale, lavorano sodo, si prendono cura dei figli e, a volte, anche dei mariti. La vera scelta di una nuova economia, ma soprattutto di una nuova umanità, consiste nel dare alle donne la possibilità di lavorare.

Dovrebbe essere riconosciuto come un lavoro anche quello di molte mamme che non si alzano per andare in ufficio o in fabbrica, ma che restano a casa per accudire i figli. Come Apg23 abbiamo chiesto di dare uno stipendio alle mamme. Sia all’esterno sia all’interno della famiglia, alle donne deve essere data la possibilità di lavorare: la società diventerà così più giusta, più equilibrata e più saggia.

Lo scorso anno, l’8 febbraio, Papa Francesco ha lanciato un appello a tutti i governanti del mondo affinché lavorassero insieme per rimuovere questo vergognoso flagello che è la tratta di esseri umani. C’è una rinnovata sensibilità sul problema della tratta e sulla tutela della dignità delle donne, ma c’è ancora molto fare. Chiediamo con fiducia che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – che ha visitato la nostra Comunità e incontrato alcune ragazze salvate dal mondo della tratta – e il presidente del Consiglio Mario Draghi si facciano portavoce in Europa di questa sensibilità, di attenzione, del lavoro preventivo nel mondo della scuola per educare al rispetto della donna e della sua femminilità e che ci siano interventi severi a tutela dei diritti fondamentali di ogni persona.