Come sarà l’Europa del dopo Merkel

Domenica 26 settembre è un giorno cruciale per la Germania. I cittadini andranno alle urne per scegliere il successore di Angela Merkel che ha guidato il Paese per 16 anni, facendolo diventare la locomotiva europea, tenendo e sviluppando quella crescita economica iniziata con Schroeder. La Germania è diventata il Paese che più ha saputo capire le regole europee una sorta di eccezione economica.

Il candidato del partito Unione cristiano-democratica (Cdu) – quello di cui fa parte la Merkel – è Armin Laschet, presidente del Cdu e primo ministro del Nordreno-Vestfalia. Non è un candidato particolarmente forte e non avrebbe un compito facile come successore dell’attuale Cancelliera. Il candidato sfidante del SpD è Olaf Scholz, mentre Annalena Baerbock è la candidata dei Verdi che dovevano essere la sorpresa di queste elezioni ma, al momento sembrano essere un po’ indietro.

La Merkel, nata all’ombra di Helmut Kohl, è una figura destinata ad entrare nella storia. I tedeschi si stanno rendendo conto piano piano che non ci sarà più la Merkel a guidare la nazione: si è arrivati a un punto di passaggio. Con la Merkel che chiude la sua carriera politica ed Emmanuel che si appresta ad affrontare le elezioni del 2022, Mario Draghi ha l’opportunità di diventare la figura politica principale in Europa.

Angela Merkel non ha rappresentato solo una forte leadership per la Germania, ma ha saputo imporre la sua presenza, forte, capillare e strutturata anche in Europa. Questo lo si può vedere anche nel tema del green deal: vedendolo da fuori, lo stop delle automobili a benzina dal 2035, faceva pensare a una penalizzazione per il Paese. Invece si è scoperto che la Germania è pronta alla conversione green e sembra trainare tutto il resto d’Europa. L’ex presidente Trump riconosceva in Angela Merkel una sorta di rappresentante dell’Ue.

La chiusura della carriera politica della Merkel può rappresentare un punto di svolta per i Paesi dell’Ue che dovrebbero sfruttare questo momento di cambiamento per dotarsi di una struttura più forte e internazionale. La Cancelliera tedesca, nel bene e nel male, ha rappresentato per molti anni un approdo sicuro: tutti sapevano di poter contare su di lei. Ora è il momento di tornare a navigare per un po’ in mare aperto.