Come l’inflazione può influire sugli investimenti del Pnrr

Il Pnrr è un pacchetto di investimenti che è stato concordato con l’Europa. Da questo punto di vista, è una questione molto positiva in quanto, non è importante solo per l’ingente quantità di risorse per lo sviluppo economico che deve essere di un tipo diverso da quello che noi abbiamo determinato nel nostro Paese, ma lo è anche sotto il profilo dell’unità europea perché l’Europa, nonché i paesi facenti parte della stessa, hanno deciso di investire al fine di poter programmare un nuovo sviluppo economico.

Il Pnrr è un pacchetto economico di oltre 200 miliardi, per la verità raggiunge i 230 miliardi in quanto 30 sono stati stanziati dall’Italia. Tale Piano deve servire per gli investimenti economici soprattutto nei settori a tecnologia avanzata, risparmio energetico, transizione energetica ed anche per quanto riguarda altre riforme necessarie nel nostro paese. Abbiamo sempre chiesto di accelerare questi investimenti perché comportano una migliore qualità della vita delle famiglie, dello sviluppo economico ma bensì – un aspetto molto qualificante come l’occupazione – per cui in Europa siamo ancora indietro, soprattutto per quanto concerne quella giovanile nel nostro paese e dobbiamo fare in fretta per colmare tale divario.

L’inflazione come sempre incide negativamente sugli investimenti che si devono fare, compreso il Pnrr. Tutti gli investimenti – pubblici e privati – sono colpiti dal tasso di inflazione. Quelli compiuti sulle varie attività produttive costeranno di più perché, i prodotti che si compreranno, le infrastrutture che si dovranno instaurare avranno un costo più elevato, ecco perché – a causa dell’inflazione – ci sarà una diminuzione della qualità degli investimenti che si andranno a compiere. L’inflazione non solo colpisce le famiglie contraendo i consumi ed aggravando la situazione delle imprese e del commercio, ma è un problema anche per quanto riguarda i mutui, i quali avranno un costo maggiore per le famiglie italiane e non solo. Costeranno di più anche i cosiddetti prestiti al consumo, ossia quei pagamenti rateali che le famiglie compiono per diversi prodotti utili a loro utili. Ci sono ricadute del tutto negative ma penso che, con l’inflazione, si colpiscono maggiormente le famiglie più deboli e scarsamente coperte da redditi da lavoro quindi – l’inflazione – deve essere assolutamente sgominata.

Innanzitutto, l’inflazione è causata non soltanto dalla guerra in corso – ci auguriamo tutti che venga trovata una soluzione di pace nel più breve tempo possibile – ma la stessa ha certamente consolidato le questioni che comportano l’inflazione nel nostro paese, la quale proveniva da aumenti speculativi internazionali e nazionali fatti nel corso del 2021. L’auspicio è che termini la guerra, soprattutto guardando alle popolazioni civili, ai morti ed ai disastri che la stessa comporta. Oltre a ciò, per non fare depauperare tutti gli investimenti privati, pubblici ed il Pnrr, bisogna al più presto mettere in campo tutte le possibili attività che frenino l’inflazione. Una cosa che ad esempio è importante fare – oltre ad aiutare le famiglie – è ridurre le tassazioni e anche regalare alle cooperative di giovani e a coloro che hanno voglia di lavorarli, tutti i terreni incolti del nostro paese. Questo sarebbe un grande balzo in avanti anche per contrastare l’inflazione.