Collaborazione e concertazione istituzionale: la strategia contro il coronavirus

Un’epidemia è un fenomeno sociale che ha alcuni aspetti medici, ripeteva Rudolf Virchow, stimato medico tedesco di fine Ottocento. In realtà, l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo sta producendo un profondo impatto anche sugli schemi organizzativi che si utilizzano abitualmente nei tempi di calma istituzionale. Non fa eccezione il rapporto tra Stato, Regioni e autonomie territoriali minori. Le tensioni che caratterizzano le relazioni tra centro e periferia con riferimento alla gestione della crisi da Covid-19 hanno riportato al centro del dibattito il tema della modifica del titolo V della Costituzione. Oramai giunto tanto alla ribalta da dare il nome ad una nota trasmissione di intrattenimento politico.

Ma proviamo a mettere ordine: gli ordinamenti contemporanei e pluralisti nella loro evoluzione hanno visto il consolidamento di alcuni modelli tipici nella relazione tra Stato e autonomie territoriali. Gli schemi di riferimento sono due; lo Stato regionale e lo stato federale. Lo stato federale è caratterizzato dalla sussistenza di un doppio livello di esercizio di sovranità in relazione al territorio. Il potere sovrano in determinate materie è esercitato dalla Federazione, mentre in altre materie è attribuito agli Stati membri, come nel caso dei Lander tedeschi e degli States degli Usa. Altro carattere ricorrente è il bicameralismo parlamentare imperfetto, con la presenza di una Camera rappresentativa dell’intero popolo dello Stato federale e un Senato che garantisce la rappresentanza di tutti gli Stati membri.

La connotazione dello Stato federale può essere di tipo cooperativo, caratterizzata, come nell’esperienza tedesca, da interventi concorrenti e coordinati tra Governo centrale e entità decentrate. Lo stato regionale come quello italiano è basato su un ampio decentramento, politico e amministrativo. Le Regioni non sono rappresentate in una Camera elettiva, non sono titolari di una propria Costituzione, né di talune importanti funzioni, come quella giurisdizionale. Mentre le competenze legislative e amministrative sono esercitate nel rispetto dei vincoli costituzionali a tutela del principio di unità e indivisibilità della Repubblica.

In particolare, la Costituzione opera una ripartizione delle competenze nel settore sanitario, attribuendo alla legislazione esclusiva statale la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sanitarie su tutto il territorio nazionale e la profilassi internazionale, come nel caso di malattie infettive particolarmente contagiose. Alle Regioni spetta di dettare le norme di dettaglio nel settore di tutela della salute e di protezione civile (art.117, 3°co.) cui è riconosciuto un ruolo essenziale a livello operativo.

Il sistema sanitario nazionale è dunque di tipo decentrato, ma con riferimento alle prestazioni considerate essenziali esso è uniforme in tutta la Nazione. Tuttavia, tale sistema ha prodotto forti diseguaglianze tra i cittadini dei diversi territori a causa di tagli nazionali alla spesa, di inefficienze e di fenomeni di mala sanità. La ricetta per rendere effettivo il diritto alla salute non consiste nella ricentralizzazione della sanità, bensì nello sviluppo della cooperazione istituzionale. La tutela della salute va realizzata attraverso la via della concertazione interistituzionale, nell’ambito del modello di pluralismo e di sussidiarietà delineato dalla Costituzione italiana.

Il principio di leale collaborazione dovrebbe rappresentare il criterio guida dell’operato degli enti territoriali e del “sistema delle Conferenze”, sede privilegiata di interlocuzione tra tutti gli enti della Repubblica. La Costituzione tedesca attribuisce ai sedici länder la gestione e il finanziamento dei programmi ospedalieri. In Germania – ordinamento con il miglior welfare del mondo – il sistema sanitario rappresenta il vero pilastro della efficace strategia anti-Covid. I posti in terapia intensiva che all’inizio della pandemia erano 28mila oggi sono circa 40mila. Basterebbe seguire l’esempio tedesco; in cui fondamentale, fino ad ora, è stato il ruolo della Cancelliera. La Signora Merkel è riuscita, insieme ai Governatori dei Land, nel non facile compito di realizzare una gestione condivisa della crisi, nel segno di un federalismo solidale e collaborativo.