Assedio al Palazzo

vaccarellaOggi i malati di Sla e di altre patologie gravissime, costretti a elemosinare i fondi dal governo per ottenere lo stanziamento di 400 milioni di euro, in piazza davanti al Ministero dell’Economia. Una manciata di giorni fa i vigili del fuoco precari del sud davanti a Montecitorio: almeno 11 mila lavoratori con contratti a tempo determinato che chiedono la stabilizzazione. Gente senza la quale, per inciso, il corpo dei vigili del fuoco avrebbe serie difficoltà ad andare avanti, peraltro in un Paese in cui un dissesto idrogeologico atavico da solo dovrebbe consigliare per il potenziamento delle strutture deputate a gestire l’emergenza. In mezzo, ecco gli infermieri in sciopero, pure loro sotto il Parlamento, che il 3 novembre hanno bloccato circa 30 mila interventi con l’astensione dal lavoro: solo un assaggio di quello che per la sanità si preannuncia un autunno bollente.

Questo per dire di Roma e dei palazzi del potere assediati, anche se tutto il Paese sembra ormai sul piede di guerra. Di oggi il blocco dei traghetti a Villa San Giovanni, in provincia di reggio Calabria, da parte di un gruppo di precari. E poi le vertenze private, dall’Ast di Terni a quella Meridiana in Sardegna, fino ai dipendenti Alitalia in esubero, che nei giorni scorsi hanno paralizzato lo scarico bagagli.

In un panorama del genere, non sempre è possibile gettare la croce addosso ai “gufi”, anzi è evidente che qualcosa non funziona. Di ieri la durissima reprimenda della UE sui conti italiani. La Commissione ha rivisto al ribasso le stime della crescita, mentre a quanto pare l’indebitamento del Belpaese l’anno prossimo sarà ai massimi di sempre, al 133%. Una valanga di denaro insomma che esce dalle casse pubbliche ma che, almeno a leggere le cronache, non pare alimentare i fondi per lo stato sociale. Lo raccontano le migliaia di persone che protestano in piazza. A cominciare dai malati di Sla.