Amorth, il faro degli esorcisti

Noi, sacerdoti esorcisti di tutto il mondo, siamo immensamente grati a Don Gabriele Amorth per tutto quello che ha fatto, riproponendo e valorizzando nella Chiesa il ministero degli esorcismi. Nel 1991 radunò per la prima volta gli esorcisti italiani. Successivamente, nel 1994, con l’esorcista francese padre Renè Chenessau, fondò l’Associazione Internazionale Esorcisti e -per unanime scelta dell’assemblea- ne divenne il primo presidente.

Quando, nel 1997, entrai a far parte di quest’Associazione, rimasi profondamente edificato per il vigore, lo slancio, la dedizione e l’entusiasmo che don Gabriele profondeva costantemente nel guidarla, con il fine di aiutare gli esorcisti a svolgere al meglio il proprio compito. La sua tenace e appassionata opera di sensibilizzazione, nel clero e nel popolo di Dio, circa l’importanza pastorale di questo ministero, è culminata il 13 giugno 2014 con l’approvazione, da parte della Santa Sede, degli Statuti dell’«Associazione Internazionale Esorcisti» [A.I.E.] e con il suo riconoscimento ufficiale come associazione privata internazionale di fedeli con personalità giuridica, a norma del Codice di Diritto Canonico.

Con quella approvazione la Chiesa ha confermato la sua materna sollecitudine nei confronti dei sacerdoti che svolgono questo delicato ministero pastorale e di tutti coloro che sono bisognosi del loro aiuto. Dio ha così voluto che Don Gabriele gioisse, già su questa terra, nel raccogliere, almeno in parte, il frutto di tante fatiche, affrontate e offerte generosamente, senza mai risparmiarsi.

Apparentemente burbero, in realtà era schietto e sincero con tutti e noi esorcisti siamo rimasti sempre profondamente ammirati per la sua grande spiritualità, incarnata nella sua intensa vita di preghiera; nel suo grande amore alla vita religiosa, al sacerdozio, alla Chiesa, al Papa, al beato Giacomo Alberione; nella viva devozione all’Adorazione Eucaristica e alla Vergine Maria; nella paternità spirituale, che manifestava a tutte le persone incontrate quotidianamente nel suo ministero sacerdotale. In particolare, abbiamo ammirato il suo prodigarsi nell’accompagnare, con grande umiltà, fede e carità, coloro che erano tormentati dal maligno; ci hanno edificati la premura e l’amore con cui sosteneva questi fratelli e queste sorelle sofferenti e come li incoraggiasse nel duro cammino della liberazione così che essi ritrovavano fiducia in Dio e forza nella sua Grazia. Eravamo ammirati per la sua capacità di sdrammatizzare le situazioni più critiche e creare un ambiente sereno durante gli esorcismi, comunicando calma in tutti e consolando i cuori più sofferenti. Ci ha anche colpiti – nei momenti di relax e nei suoi colloqui amichevoli – il suo personale senso di humor, la sua capacità di raccontare qualche aneddoto, che si concludeva con una sonora risata, che risollevava lo spirito dei presenti.

La sua grande disponibilità a concedere interviste a radio, tv e giornali, ha avuto l’unico scopo di promuovere una evangelizzazione integrale che considera anche il mandato di Cristo alla sua Chiesa di cacciare i demoni nel suo Nome, offrendo a tutti, attraverso i mezzi di comunicazione sociale, una corretta catechesi su questo ministero. Mai egli ha permesso una intervista, semplicemente per apparire o per il piacere di essere intervistato.

Con questi vivi e affettuosi ricordi nel cuore, affidiamo al Signore l’anima di questo suo servo fedele, invitando anche tutti coloro che hanno beneficiato della sua opera a ricordarlo sempre nella preghiera, certi che anche lui ora prega per noi, nella pace e nella gioia dei giusti.

A nome dell’Associazione Internazionale Esorcisti, porgiamo a don Valdir Josè De Castro, superiore Generale della Società San Paolo e a tutti religiosi della sua famiglia religiosa, le più sentite condoglianze, ringraziando la loro famiglia religiosa per il grande dono che ci ha fatto, attraverso Don Gabriele e ringraziando Dio per averlo donato alla Chiesa attraverso di loro, gli chiediamo di ricompensarlo per le fatiche e le prove che ha affrontato per amor Suo e per amore di tanti sofferenti.

Con la fiduciosa speranza, per l’aiuto della Grazia divina, di proseguire degnamente l’opera da lui iniziata e incoraggiata con tanto fervore, custodiamo sempre più profondamente quella stretta unione in Cristo Gesù -tra i Vescovi e gli esorcisti e tra gli esorcisti stessi fra di loro- tanto auspicata e promossa da don Gabriele, affinché nella comunione fraterna e nell’esercizio di questo ministero, svolto in conformità alla prassi liturgica stabilita dalla Chiesa, possiamo sostenere sempre più efficacemente la battaglia contro Satana e contro gli angeli ribelli, per la salvezza del popolo di Dio e per l’avvento del Regno di Dio.

Padre Bamonte, presidente degli esorcisti italiani