I 50 anni della Giornata mondiale dell’ambiente

Quest’anno è il 50° anniversario della Giornata mondiale dell’ambiente istituita dall’ONU nel 1972 e come ogni anno è stato scelto un tema. Il 5 giugno sarà dedicato alla Terra “Only One Earth” (Una Sola Terra), per sottolineare ancora la necessità di vivere in modo sostenibile e in armonia con la natura poiché le risorse sono limitate e devono essere salvaguardate. Il “creato” come ricordato nell’Enciclica Laudato Si è l’unica “casa” per i suoi abitanti, e occorre salvaguardarne le risorse per tutelare anche il lavoro. Accanto al tema di quest’anno si accosta ed è pertinente lo slogan del sindacato internazionale “There are no jobs on a dead planet” – “non ci sono posti di lavoro su un pianeta morto”. Le questioni ambientali e in particolare il cambiamento climatico con il suo impatto sociale ed economico sono anche materie di interesse sindacale.

A livello europeo è stato fatto tanto, a partire dal Green Deal integrato da proposte e regolamenti per ridurre le emissioni di carbonio le conseguenze dei cambiamenti climatici: Patto Climatico europeo, Offshore Renewable Energy, European Battery Alliance (EBA), diverse Strategie Europee sull’integrazione del sistema energetico, sulla Biodiversità, sull’Economia Circolare, sull’Industria Europea, sull’Adattamento ai cambiamenti climatici. Nonostante gli sforzi per ridurre i rischi del cambiamento climatico, gli impatti negativi sono sempre più evidenti. L’aumento di ondate di calore, siccità e inondazioni sta già superando le soglie di tolleranza di piante e animali. Questi eventi meteorologici estremi si stanno verificando simultaneamente, causando impatti a cascata che sono sempre più difficili da gestire. Gli eventi estremi hanno esposto milioni di persone a grave insicurezza alimentare e idrica, soprattutto in Africa, Asia, America centrale e meridionale, nelle piccole isole e nell’Artico. Questo divario è maggiormente accentuato tra le popolazioni a basso reddito determinando sempre più un aumento delle disuguaglianze sociali tra cittadini e lavoratori dei diversi Paesi del Mondo.

Ad oggi, secondo il Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC – la più aggiornata e completa valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi e sulla biodiversità, a livello globale e locale, e delle conseguenze per il benessere delle persone e per il pianeta – i progressi sull’adattamento non sono uniformi ed è sempre più ampio il divario tra le azioni intraprese e ciò che è necessario fare per affrontare i crescenti rischi connessi ai cambiamenti climatici. Non vi è più alcun dubbio che le conseguenze dei cambiamenti climatici siano un problema attuale, ineluttabile e che tali cambiamenti interesseranno sempre più i lavoratori. L’interdipendenza tra clima, biodiversità, lavoro, persone, scienze naturali, sociali ed economiche è sempre più forte e richiede l’urgenza di un’azione immediata e più ambiziosa per affrontare i rischi climatici in modo più deciso.

Per questo è fondamentale che il sindacato sia coinvolto nell’adattamento ai cambiamenti climatici. Sono necessarie ulteriori misure, congiunte con tutti gli stakeholder interessati, per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, per anticipare i cambiamenti futuri e per tutelare l’occupazione nei settori più a rischio.

L’azione sindacale da mettere in campo per rendere le nostre società più resilienti passa anche attraverso la previsione e l’integrazione di contratti collettivi con raccomandazioni su misure pertinenti per proteggere i posti di lavoro e le industrie esistenti, per prevedere nuovi posti di lavoro di qualità in questa recente fase dell’economia verde e per ottenere misure sempre più elevate di protezione sociale e di giusta transizione affinché nessuno venga lasciato indietro. Da una parte la scienza ci dice che ecosistemi in salute sono più resilienti di fronte ai cambiamenti climatici e forniscono servizi essenziali per la vita, come cibo e acqua. Ripristinando gli ecosistemi degradati e conservando efficacemente ed equamente il 30-50% degli habitat terrestri, d’acqua dolce e marini, le società umane possono trarre beneficio dalla capacità della natura di assorbire e immagazzinare carbonio. In questo modo è possibile accelerare il progresso verso lo sviluppo sostenibile, ma sono essenziali finanziamenti adeguati e sostegno politico.

Dall’altra il sindacato che deve declinare, tramite il dialogo sociale e la contrattazione, la giusta transizione. È un’attività che si traduce nella previsione di meccanismi di solidarietà a sostegno dei settori e delle regioni più vulnerabili e colpite, in adeguati programmi di protezione sociale, formazione e riqualificazione (come le politiche attive) per garantire la resilienza dei lavoratori ai cambiamenti, ma vuol dire anche sviluppare le economie locali e la diversificazione delle attività, valutare l’impatto socioeconomico sul lungo termine per anticipare i cambiamenti, sviluppare un dialogo sociale efficace e organizzare una forte partecipazione dei lavoratori in tutte le fasi del processo. Le azioni intraprese da scienziati, parti economiche e sociali, istituzioni, società civile devono procedere parallelamente.

La giornata mondiale dell’ambiente, è un’occasione per riflettere su quello che è stato fatto e su quanto ancora c’è da fare. Tutti insieme. Per noi della CISL non rappresenta un momento isolato, ma una tappa di un percorso di informazione, sensibilizzazione e formazione che stiamo portando avanti, in linea con le azioni intraprese dal sindacato internazionale ed europeo. Stiamo mettendo in campo, attraverso anche i vari coordinamenti sindacali nazionali, azioni e strategie che saranno idealmente la prosecuzione e la celebrazione della giornata mondiale del 5 giugno, in quanto cercheremo di portare nel nostro quotidiano, nei posti di lavoro un impegno condiviso con i lavoratori, i datori di lavoro, le istituzioni per la qualificazione ambientale delle nostre attività lavorative in grado di garantire nel presente e alle prossime generazioni non solo un ambiente sicuro e confortevole ma anche un lavoro di qualità e più dignitoso per tutti.