Chiamati alla vigilanza

Il Vangelo di questa domenica ci chiama non solo alla “vigilanza” a ricordarci che non siamo eterni, ma anche che siamo stati creati per l'amore, che saremo giudicati non soltanto dalle opere, ma dall’amore che avremo donato; il cristiano porta dentro di sé l'immagine di Cristo, figlio di Dio, che non è venuto tra noi per fare solo miracoli, ma per mostrarci che cosa è l’Amore, dandoci la possibilità di riceverlo da Lui…

Ecco cos’è la vigilanza a cui ci chiama questa domenica il Vangelo di Luca: vivere non con la paura del domani, come l’uomo che conta solo su sé stesso, ma vivere con Sapienza. Perciò Gesù Cristo ci dice: “Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore”. Colui che si preoccupa per i soldi non conosce Dio. Ci dice ancora Gesù in un altro Vangelo: “Non preoccupatevi dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani!“.

Così, a parole possiamo dire di credere in Dio, ma poi ci comportiamo come se non ci fosse: ci preoccupiamo, ci angustiamo e siamo inquieti per i soldi, accumuliamo, sordi ai bisogni degli altri, devo comprarmi un’altra casa, assicurarmi il futuro…come posso evitare la svalutazione, come investire…?Non ci rendiamo conto che viviamo non solo da schiavi ma soprattutto ingannati: questo attaccamento ai soldi non ci consente di amare nessuno, perché vediamo in tutti una minaccia, un pericolo. Siamo lontani, soprattutto col cuore, dagli altri. Che triste vivere così! Gesù invece ci vorrebbe felici e liberi…

Che il Signore ci aiuti a uscire da questa schiavitù: mettere Cristo al primo posto, entrare nella Sua Pace, appoggiati a Lui, sperimentando che la Provvidenza esiste davvero, che se ti appoggi in Lui mai permetterà che ti manchi qualcosa. Come potresti essere felice se usassi il tuo denaro per amare e servire i fratelli! Vedresti non solo che non ti mancherebbe nulla, ma come è Dio che provvede a te. Si racconta che San Giuseppe Benedetto Cottolengo ogni sera volesse che tutti i soldi che rimanevano nella cassa della sua casa di accoglienza dei bambini deformi e abbandonati venisse dato ai poveri: perché ogni giorno si ricominciasse a contare solo sulla Provvidenza di Dio. Mai mancò nulla. Infatti il suo Istituto si chiama “Piccola Casa della Divina Provvidenza”.