Chi riduce il cristianesimo a una regoletta

Vogliamo pregare anche per quelli che hanno colpito il mio papà perché, senza nulla togliere alla giustizia che deve trionfare, sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta, sempre la vita e mai la richiesta della morte degli altri”. Era il 14 febbraio 1980, Parrocchia di San Roberto Bellarmino a Roma, funerali di Vittorio Bachelet, ucciso dalle Brigate Rosse due giorni prima. Queste parole, pronunciate dal figlio Giovanni, rimasero impresse nella memoria di molti, tanti ne rimasero anche scandalizzati. Si perché il perdono, quello di Cristo, quando è testimoniato nella realtà, scandalizza. Come scandalizzano le parole di Gesù del Vangelo di questa domenica: “Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”. 

Quanti di noi questa domenica ascolteranno queste parole del Vangelo pensando che sono soltanto una bella idea. Qualcosa di impossibile da realizzare. Ed è davvero impossibile, se non abbiamo ricevuto lo spirito di Cristo, se mai ci siamo sentiti perdonati e amati da Lui, ma abbiamo cercato di crearci un “certificato di buona condotta”, vanificando il Suo Sacrificio. Non siamo rinati dall’alto, come dirà Gesù a Nicodemo; e così anche noi, come tanti buoni e bravi credenti, ci lasciamo scivolare addosso queste parole, quasi come fossero una bella “favoletta”.

Si, perché è molto più semplice ridurre il cristianesimo ad un “fare” verso gli altri, ad una regoletta di buone azioni morali, che perdonare anche solo tua moglie, chi ti ha fatto del male o accettare chi non la pensa come te. La fede è molto di più di un’opera sociale, per quanto meritevole sia, che in fondo serve a costruire noi stessi. Cristo non è venuto per questo, tante persone non credenti fanno opere meravigliose, senza averlo mai conosciuto. 

Gesù ci mostra il vero servizio: Lui è il Servo di Jahwe perché si è caricato dei nostri peccati. Il vero servizio ce lo ha mostrato amandoci quando siamo peccatori, siamo suoi nemici. Solo chi ha conosciuto questo amore, può testimoniarlo: ecco la vera carità, quella che salva il mondo. Ridurre la Chiesa, le nostre Parrocchie solo ad un’opera sociale, non salva nessuno, non guarisce nessun cuore malato, non crea “uomini nuovi”. Il figlio di Bachelet, quel giovane ragazzo, mostrò con le sue parole di perdono che il Vangelo di Gesù non è un’utopia. Per questo, dopo tanti anni, ancora si ricorda: perché non era opera dell’uomo, ma di Cristo vivo in lui!