Un virus a doppia faccia

Basta seguire i media, e la vicenda coronavirus assume le dimensioni di psicosi per il potenziale di pericolosità che i cittadini avvertono come una vera e propria peste. Naturalmente si fanno le più disparate congetture, ma questo è normale per la gravità che rappresenta un accadimento che contiene in se più elementi misteriosi. Il primo mistero è rappresentato dal fatto che molte informazioni non trapelano dalla Cina; se le autorità avessero qualche informazione positiva, la ufficializzerebbero almeno per una misura dieci volte la portata. Non si dice nulla e non trapela nulla perché questo virus è sconosciuto alla medicina e non esiste ancora nessun medicamento specifico. Mistero secondo, da indiscrezioni trapelate, pare che il virus potrebbe essere prodotto in vitro e appartenere a degli esperimenti per guerre batteriologiche sfuggite dal controllo, programmati dall’esercito cinese, come pare le sperimentazioni riguardino altre  potenze. Se le cose stessero così, le precauzioni dovrebbero elevarsi alla massima potenza, ma anche aprire una discussione a livello mondiale sui programmi di offesa militare delle varie potenze. Se le cose stessero come pare, questa allucinante esperienza ci dice che non ha senso discutere solo di nucleare, di gas letali, e di altri ordigni, quando uomini potrebbero programmare anche  virus del tipo ‘corona’ per attaccare per scopi militari in modo infame l’intera umanità, con epidemie che possono propagarsi in ogni dove. Credo che i cittadini del mondo debbano riprendere la scena nelle piazze per scongiurare che folli propositi di pochi possano colpire ognuno di noi.