Riprendiamoci la normalità

Finito il tormentone delle elezioni regionali di Emilia-Romagna e Calabria, sicuramente avremo da concentrarci meglio sulle urgenze di casa Italia, con la speranza che il clima arroventato delle contrapposizioni (praticamente sul nulla) si intiepidisca, fino a rivedere l’assurdo modo di fare politica fatto di contumelie contro gli avversari, di tentativi costanti di indicare l’untore, di proclami elettoralistici irresponsabili. A ben vedere, le condizioni che prevalga finalmente il buon senso ci sono tutte: il Movimento 5 stelle procede verso la sua estinzione, dopo che qualche anno fa aveva raggiunto un consenso esorbitante, inaugurando una stagione di revanche di tutte le persone, che per un motivo o per il suo contrario avevano qualche frustrazione; dopo che la sinistra (nonostante la fortunosa vittoria in Emilia-Romagna) ha conosciuto la sua importante fragilità nel Paese; la Lega che subisce negli ultimi mesi i primi segni premonitori di una parabola tendenzialmente discendente del suo progetto di essere da sola centrodestra, di crescere senza interruzioni di popolarità, di conquistare il governo del Paese.

Lo stesso disegno di riportare il proporzionale nelle elezioni nazionali, potrà aiutare il processo di svelenimento, incoraggiando al voto molti cittadini che da anni disertano le urne per il disagio verso un paese politico per loro irriconoscibile. Fare esprimere il maggior numero di elettori possibile con la scheda, non potrà che rendere tutto più normale: fa bene alla democrazia avere cittadini che si riconoscono nelle istituzioni; tendenzialmente saranno premiate le realtà più moderate; il populismo di fatto dovrà fare i conti con elementi di deterrenza rispetto le esagerazioni. Insomma il ritorno di molti elettori al voto ( soprattutto ceto medio ) non potrà che spaventare le avventure che mirano agli ‘assalti alla diligenza’ nello spreco a fini elettorali delle risorse pubbliche. Dunque, con tanta speranza da coltivare, e tanto impegno di persone di buona volontà, il nostro paese potrà riprendere le sembianze di un paese normale che si riavvia conseguentemente verso lo sviluppo civile, morale, economico. Allora con la normalità,  riprendiamoci il nostro paese.