Irap, ok!

Appena conosciuti i contorni più leggibili di interventi sull’IRAP, gli imprenditori hanno dato un giudizio positivo, dato che da anni ci si aspettava un intervento su questa tassa, ritenuta da sempre la più odiosa tra tutte che pur sono cresciute sensibilmente nell’ultimo ventennio, ormai piombi molto condizionanti per la nostra permanenza nei mercati come soggetto efficacemente competitivo.

L’esclusione del 100% del versamento del saldo dovuto dell’IRAP per il 2019 e della prima rata al 40% dell’acconto IRAP dovuta per il 2020 alle imprese ed ai lavoratori autonomi, rispettivamente al volume dei ricavi e dei compensi compresi tra 5 milioni di euro fino a 250 milioni. Perché l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020, sia inferiore ai 2 terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Dunque il corrispettivo oggettivamente va bene almeno per questi motivi: l’aiuto avviene scavalcando ogni burocrazia; viene tolto a chi vuol fare clientelismo o distorsioni; si aiuta esclusivamente chi è stato davvero inserito nel mercato ed ha programmi futuri di investimenti.

Circa poi le critiche in generale alle decisioni del governo per la ripresa che non ancora rende chiara la linea degli investimenti e della giusta rivendicazione di scalare vigorosamente le tasse d’impresa e dei lavoratori, credo debbano misurarsi con tempi necessari che vedano il governo annunciare nei minimi dettagli gli investimenti quando è chiara la posta concreta che si può subito mettere in campo. Abbiamo già visto con delusione l’annuncio a favore dei lavoratori di casse integrazioni con tanto rumore ma di soldi finora non se ne sa nulla.