Una mostra per raccontare la vita di Sandra Sabattini

L'evento per raccontare la vita della prima santa fidanzata si è svolto nella città di Jesi, in provincia di Ancona

Si è conclusa la mostra, organizzata a Jesi (An) sulla vita di Sandra Sabattini, la prima santa fidanzata, membro della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata dal Servo di Dio don Oreste Benzi. “Oggi abbiamo smontato la mostra su Sandra. Siamo un po’ dispiaciuti che sia finita, perché abbiamo vissuto tante belle emozioni, e molti di voi ci confermano che sono state sensazioni condivise, qualcuno mi ha chiesto perfino di lasciarla montata a casa mia. Non vi nascondo che abbiamo vissuto un coinvolgimento anche intimo, commovente che ci ha permesso di sentire la vicinanza con Sandra”, spiega Samuel Polidori, membro dell’Apg23 che con la sua casa famiglia, risiede nel territorio di Jesi. “Oltre al dispiacere, che è minimo, ci sono la consapevolezza e la gioia perché crediamo che tante persone ne hanno tratto giovamento: abbiamo visto moltissimi visitatori commuoversi, molti si sono affidati a Sandra e al Signore, altri le hanno chiesto di intercedere per la propria famiglia”, ha concluso.

Chi ha promosso l’organizzazione della mostra a Jesi?

“La mostra è stata promossa dalla associazione di cui mia moglie ed io facciamo parte ovvero  la Comunità Papa Giovanni XXIII, la beatificazione di Sandra è avvenuta a Rimini il 24 ottobre 2021, poco tempo fa, si è pensato dunque di crearla per dare la possibilità alle diocesi vicine e a chiunque lo volesse, di conoscere e fare conoscere la figura di Sandra; una Santa giovane, la prima Santa fidanzata della storia, definita da Papa Francesco “la Santa della porta accanto”.  Io e mia moglie abbiamo pensato fin da subito che sarebbe stato bello portarla anche nella nostra diocesi a Jesi, dove da poco siamo presenti come associazione con la nostra Casa famiglia e dove sentiamo che c’è un bel ‘movimento’ che si concretizza in ricerca e coinvolgimento. Ne abbiamo parlato con il Vescovo Gerardo Rocconi che fin da subito ha compreso i possibili benefici e le potenzialità, che pensiamo siano state molteplici, la Diocesi ci ha appoggiato e supportato in tutto, l’abbiamo poi strutturata e pianificata in un modo particolare con una veste che pensiamo abbia risposto alle peculiarità di tutti, grandi e piccini, perché tutti abbiamo bisogno di esempi positivi…..don Oreste Benzi ci esortava spesso dicendoci   “.. Coraggio! siamo fratelli dei Santi….” E Sandra, penso che sia questo.. la testimone di una santità possibile e contemporanea, reale e semplice, che era e che può essere anche in mezzo a noi”.

Come è stata strutturata la mostra?

“E’ stata una mostra visiva, da leggere, da guardare e meditare, attraverso le numerose frasi e i pensieri che hanno scritto e detto di Lei, ci sono le parole del Vescovo di Rimini e soprattutto quelle di don Oreste Benzi fondatore della Comunità papa Giovanni XXIII, che fin dal principio ha saputo cogliere nel suo animo, nella sua vita e dal suo diario, i segni trascendentali, in cui traspariva e traspare chiara e netta, la presenza di Nostro Signore. A contornare il tutto ci sono le numerose fotografie del suo tempo: gli anni 70 e 80, che se viste in controluce come una filigrana, rendono bene l’idea di cosa avevano nel cuore Sandra, don Oreste, quei ragazzi e le altre persone che erano con loro. Ci sono inoltre le parole e i pensieri delle ‘Amiche di Sandra’ di Stefano Vitali e di Paolo Ramonda, attuale responsabile generale della Associazione, e di Guido, suo fidanzato, che in una frase scrive: ‘Guarda le facce di queste vecchiette e pensa alla loro vita……era la prima volta che uscivamo insieme da fidanzati e Lei mi ha portato in un….. cimitero di campagna… ogni tanto ci andava a pregare e per ricordarsi del significato della vita’. Oltre alla mostra vera e propria da leggere e meditare abbiamo lasciato degli spazi all’ascolto e all’incontro, invitando le ‘Amiche di Sandra’,  ‘ragazze’ che erano e sono davvero le sue amiche, e che pertanto riescono a testimoniare direttamente la bellezza della sua vita, abbiamo anche invitato Stefano Vitali ex Assessore e presidente dalla provincia di Rimini, primo segretario di don Oreste Benzi e babbo di casa famiglia che è venuto a raccontarci di lui in relazione a Sandra e a questa guarigione che era e rimane scientificamente inspiegabile. Inoltre per rendere la mostra ‘di tutti’, specialmente di quelli che sono il noi proiettati al futuro, cosa più importante che abbiamo: i bambini, abbiamo pensato di lasciare uno momento proprio per loro, con la visione del cartone animato “Tua la consoci Sandra?” per poi lasciarli liberi di esprimersi con disegni o frasi a loro piacimento, è stato sicuramente uno spazio interessante, di catechismo creativo”.

In diocesi in che modo è presente la Comunità Papa Giovanni XXIII?

“Siamo presenti in diocesi e più precisamente in parrocchia a San Pietro Martire, percepiamo che c’è attenzione e amicizia attorno alla nostra Associazione e alla nostra Casa Famiglia, segno che chi ci ha preceduto ha seminato bene e che don Oreste Benzi è stato per molti presenza importante, tutto ciò è segno anche che i cuori di molti sono ben disposti e che il fascino della condivisione diretta con i poveri, nostro specifico visibile, non lascia indifferenti. Ci troviamo qui dalla scorsa estate, dopo molti anni di missione all’estero e di alcuni anni trascorsi in un paesino qui vicino, il Buon Dio che è anche tanto generoso, ci ha voluti assieme alla nostra grande famiglia nell’ex convento dei Frati Cappuccini dove continuiamo ad accogliere chi è in difficoltà!”.