“Non sei sola!”, la giornata dei consultori dell’Asl di Frosinone al fianco delle donne

In occasione del 25 novembre è stato allestito uno stand e l'equipe del consultorio familiare ha tenuto un incontro di formazione al liceo socio-pedagogico "Maccari"

La Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne è stata caratterizzata da tantissimi eventi in tutto il territorio nazionale. Tra questi, molto interessante è stato quello organizzato dalla UOSD Consultori e Percorso Nascita della ASL di Frosinone – Responsabile Dott.ssa Anna Maria Petitti, dal titolo: “Non sei sola! Il consultorio accoglie, ascolta, aiuta”. Per l’occasione è stato predisposto uno stand attraverso il quale gli organizzatori hanno voluto ricordare l’importanza del vivere la vita, nonostante e al di là della violenza subita.

La violenza sulle donne è un fenomeno sempre più presente nella nostra società. In tal senso, il nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è espresso con queste parole: “La prevenzione della violenza richiede ascolto, interventi, reti di sostegno e in molti casi strumenti per offrire alle donne un’alternativa di vita libera. La dipendenza, spesso di carattere economico, in cui molte di esse si trovano è di ostacolo alla ricerca di protezione e alla stessa denuncia degli episodi violenti. Resta ancora molta strada da fare, ma occorre continuare ad operare, individualmente e con azioni collettive, perché eliminare la violenza sulle donne è un obiettivo essenziale per il nostro vivere in comune”.

L’evento “Non sei sola!” è stato importante perché ha permesso di dare informazioni specifiche riguardo all’esistenza del Consultorio. È proprio quello il luogo in cui la donna può rivolgersi sin da subito per ricevere supporto e assistenza.

Il Consultorio svolge un lavoro d’equipe: psicologa, ginecologo, ostetrica, assistente sociale, infermiera. Il Consultorio accoglie le utenti soddisfacendo i loro bisogni e, nello specifico, la donna vittima di violenza offrendo loro opportunità di speranza concreta in riferimento al fronteggiamento della situazione spesso invalidante. Attraverso un lavoro di rete, coopera con i centri anti-violenza e con le altre istituzioni interessate.

Durante lo scorso lockdown molte donne si sono trovate chiuse in casa con i loro aguzzini, senza via d’uscita. L’Istat ha messo a confronto le chiamate al numero verde 1522 tra marzo e giugno 2020 e quelle dello stesso periodo del 2019: dopo un calo nelle prime 3 settimane, sono più che raddoppiate (+119,6%); e sono aumentate anche le richieste di aiuto via chat, passando dalle 417 del 2019 alle 2.666 del 2020. La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne assume, quindi, una valenza ancora più significativa e urgente, perché è in atto un nuovo Piano Nazionale Antiviolenza per il 2021-2023.

Come sottolinea Andreoli, la faticosa costruzione della libertà femminile ad un certo punto si è improvvisamente bloccata. Così, se da un lato le donne hanno raggiunto alti livelli di emancipazione nelle professioni e nella società, nel privato sono rimaste impigliate in un modello stereotipato di famiglia e di potere. In realtà, c’è stata una regressione nei rapporti uomo-donna e picchiare una donna è tornato ad essere un segno di potere. Non è stata raggiunta una vera parità sociale e il riacutizzarsi della violenza di genere lo dimostra. Purtroppo il femminicidio non è un fenomeno che finirà presto, se non ci sarà un cambiamento soprattutto negli uomini. Chi uccide lo fa in balia di un impulso predatorio e si parla dell’uomo-pulsionale privo di freni inibitori che attinge la forza di compiere quel gesto spinto dal desiderio di “distruttività”. Per questo il più delle volte uccidono le loro compagne quando decidono di lasciarli. Solitudine e umiliazione sono parole che non riescono ad affrontare, hanno più coraggio ad affrontare la morte. Magari rispettano il proprio “nemico” fuori casa e vengono descritti da colleghi e vicini come persone per bene, ma sono violenti con chi condividono la vita. Non si possono semplificare troppo le relazioni, i sentimenti. Soprattutto i giovani tendono a considerare storie d’amore, relazioni partite magari da una conoscenza sui social. E quando quella persona la conosciamo profondamente magari è già troppo tardi. Un fenomeno sempre più diffuso è “tossicodipendenza affettiva” che induce spesso all’accettazione, da parte della donna, di ciò che accettabile non è. In questi casi lo status psicologico è talmente invalidato e manipolato da essere pronto a tutto pur di non perdere l’oggetto amato.

C’è tanto da fare. Tanto si sta facendo e si vuole fare. Nel nostro piccolo, come Consultorio, vogliamo esserci, in maniera più visibile ed efficace. Un’attenzione particolare è da noi rivolta agli adolescenti. Proprio in questa significativa giornata l’équipe consultoriale, composta da assistente sociale, ostetrica, psicologo ha vissuto, inoltre, un incontro di formazione presso il Liceo Socio-pedagogico “Maccari” di Frosinone. Le parole e i video relativi all’affettività (a partire dal proprio corpo e dal rapporto con esso) e quelli inerenti alla violenza hanno segnato i volti di molti ragazzi.

Questi ultimi hanno avuto un’occasione per poter aprirsi. E lo hanno fatto. Hanno visto una mano tesa. E l’hanno colta. Hanno visto una piccola luce di speranza. E hanno sentito che davvero le ferite si possono levigare. Hanno esposto i loro dubbi. E hanno iniziato a comprendere che le risposte sono vie percorribili e non viatici utopici verso chimere ignote.

Le richieste finali di docenti e studenti, pervenute all’équipe consultoriale, di ritornare sono la risposta: non possiamo più aspettare, dobbiamo rilanciare, oggi più che mai, la voglia di dire a tutti, i ragazzi, in primis: “Non siete soli!”. Non abbiate alcuna paura di farvi aiutare! Il Consultorio Familiare è a vostra disposizione. Siamo pronti ad accogliervi e ad ascoltarvi. Insieme si può ritornare all’essenziale: amarsi e amare.

Alda Merini nel suo “A tutte le donne” ci ricorda che, al di là di ogni ostacolo e di ogni sofferenza, la donna è capace di diventare “grande come la terra” e di innalzare il suo canto d’amore con la forza della vita.

Non permettiamo che questo canto d’amore finisca. Anzi, lavoriamo perché si possa innalzare sempre più. Noi ci siamo, al tuo fianco, cara donna. Non permettere a nessuno di toglierti diritti e parola. Noi ci siamo, davvero non sei sola!