La giornalista Shireen Abu Akleh – volto noto e corrispondente di guerra dell’emittente Al Jazeera – è rimasta uccisa dopo essere stata colpita da spari alla testa nel corso di scontri fra miliziani palestinesi ed esercito israeliano nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania, un territorio senza sbocco al mare sulla riva occidentale del fiume Giordano, nel Medio Oriente. Shireen Abu Akleh aveva raccontato la Cisgiordania per oltre venti anni. Anche un altro giornalista è stato ferito.
L’esercito israeliano (Idf) sta indagando sulla “possibilità” che la giornalista di Al Jazeera e l’altro cronista “siano stati colpiti da palestinesi armati” durante gli scontri di questa mattina nel campo profughi di Jenin, Cisgiordania. Aqleh è poi morta per le ferite riportate. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui nell’operazione a Jenin “c’e’ stato un massiccio fuoco di decine di palestinesi armati contro i soldati“.
Secondo l’agenzia palestinese Wafa, invece (che cita il ministero della Sanità palestinese) la giornalista 51enne “sarebbe morta dopo essere stata colpita dall’esercito dell’occupazione [israeliano, ndr]”. “L’esercito israeliano ha aperto il fuoco nella sua direzione” avrebbe denunciato Ali Samoudi, un giornalista palestinese. Ancora le responsabilità certe della morte della cronista non sono note.
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