La nuova conversione

Cosa si può ancora aggiungere a questo dibattito, apparentemente senza speranza, sull’ondata di immigrati che negli ultimi tempi arriva in Europa? Le raccomandazioni del Vangelo, e allora tutta la tradizione culturale e spirituale che ha costituito l’Europa sembra essere chiara. Tuttavia, d’altro lato, esistono le dichiarazioni di guerra degli estremisti islamici, i comportamenti preoccupanti e talvolta aggressivi dei profughi.

Le emozioni suscitate da tante foto di facce spaventate o di persone morte vengono sopite dalle analisi razionali dei comportamenti degli altri Paesi (forse pure più vicini alla patria dei profughi e anche più ricchi).
L’inquietudine del presente e la paura del futuro vengono aumentate dai ricordi del passato. Alcuni dicono che il cristianesimo stia affrontando un esame. Altri notano che l’Europa non è più né cristiana né viva, e tutto ciò che sta succedendo prelude alla sua fine. Lacerati da varie opinioni ci sentiamo persi. Come se non avessimo abbastanza tormentati dalle nostre vicende quotidiane!

Con una tale pressione di notizie, ci possiamo sentire anche colpevoli. Tutto ha un’altra intensità.
E’ chiaro che sono i media ad alimentare questa impressione. Simultaneamente infatti nel mondo accadono tanti altri drammi, non meno laceranti, dei quali non si parla. Questa inquietudine e insicurezza, che ci allontana dalla nostra comoda sfera di vita, ci ripropone domande che forse abbiamo soffocato tanti anni fa.
In realtà, poco dipende da noi. Ci muoviamo nel piccolo cerchio dei nostri vicini e prossimi. La nostra vita non cambia. Solo viene avvolta, sempre di più, da qualche ombra che scoraggia.

L’unica cosa che possiamo fare è non cadere in questo panico mediale. Non polarizzare di più le discussioni! Non seminare la disperazione. Questo non vuol dire non vedere o sentire le notizie, oppure essere ingenui. Piuttosto si dovrebbe prendere su di sé il peso della necessità di uscire fuori dalla nostra mentalità e dai nostri pregiudizi. È un cammino difficile, non sicuro, tuttavia necessario, oggi come non mai. Essenziale per il cristianesimo vero. Si potrebbe chiamare conversione.

Non ci vuole lo sforzo di una volta sola, ma piuttosto una perseveranza ed una coerenza che permette di cambiare polarizzazione. In sintesi: trasformare la paura in speranza. Il laboratorio migliore di questo processo è la preghiera; intesa come uno spazio (e un tempo) di un lavoro particolarmente arduo che serve – se non a capire – almeno ad accogliere tutto ciò che ci circonda.

Prima dobbiamo sistemare le nostre paure ed emozioni, poi i nostri rapporti con gli altri; sapendo che incontreremo persone diverse, ma facendolo con tanto rispetto ed amore.  Solo così potremo capire meglio il mondo, renderci conto che non tutto può essere compreso, razionalizzato; al contrario può rimanere misterioso e indecifrabile. Ma noi, con la forza di coerenza interiore, potremo vivere questa realtà serenamente. E passarla a gli altri. Almeno un po` ma fino al fondo, con tanta dolcezza e pazienza – forse fino a qualche nuova conversione…