Zelenskij-Putin, prove di disgelo sul Donbass

Ancora nessun risultato dice il presidente ucraino ma qualche passo in avanti in realtà c'è stato al summit “Formato Normandia”, dove Vladimir Putin e Volodymyr Zelenskij (alla presenza di Emmanuel Macron e Angela Merkel) tracciano il quadro della situazione in merito al conflitto che, ormai da anni, sta logorando il Donbass, in Ucraina. E i passi si concretizzano in alcuni scambi di cortesie reciproche, a cominciare dal rilascio dei prigionieri di entrambe le parti accordato per il giorno della Vigilia di Natale, quando verrà applicato il cosiddetto principio del “tutti per tutti”. La novità più sostanziale, a ogni modo, sarà l'impegno al cessate il fuoco, approvato da Putin quanto da Zelenskij, prima della fine del 2019. L'obiettivo è ritirare del tutto le truppe al fronte entro marzo 2020: “Il processo si sta sviluppando nella buona direzione – ha detto Vladimir Putin -. La Russia farà tutto il possibile affinché tutte le questioni siano risolte e il conflitto in quanto tale possa finire“.

L'impegno

La questione Donbass, oltre che con la smobilitazione, verrà risolta assegnando alla regione il rango dello statuto speciale. Per far questo, però, ci sarà bisogno di una modifica della Costituzione dell'Ucraina, punto sostenuto più da Putin che da Zelenskij e che, a una prima considerazione, sarà quello che richiederà più sforzi. Nel frattempo, però, i passi avanti reciproci da parte dei due Paesi segna per la prima volta un disgelo dopo anni di sanguinoso scontro armato, in un'area in estrema sofferenza da un punto di vista civile. Situazione che entrambi i leader hanno ben presente, tanto da aver promesso di stipulare un accordo all'interno del Gruppo di contatto trilaterale su tre ulteriori aree di disimpegno dal fronte, così da rispettare l'impegno di smobilitare entro la fine di marzo 2020.

Ottimismo

Al Formato Normandia si tornerà fra quattro mesi, tempo concesso per attuare i primi sforzi verso la soluzione pacifica e fare il punto dei progressi ottenuti. La cosa positiva è che tanto Putin quanto Zelenskij abbiano dimostrato buona volontà, e che l'ottimismo per la risoluzione della crisi nel Donbass abbia contagiato anche Macron e Merkel: “La mia sensazione rispetto a questo incontro – ha detto la cancelliera tedesca – è che ci sia molta buona volontà per risolvere le questioni difficili. Sono molto soddisfatta per l'esito del vertice”.