WIKILEAKS: JULIAN ASSANGE CHIEDE ASILO POLITICO IN FRANCIA, MA ARRIVA LO STOP DA PARIGI

Una settimana dopo le ultime rivelazioni sullo spionaggio americano contro i vertici dello Stato francese, il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, ha chiesto asilo politico a Parigi, in una lettera aperta al presidente Francois Hollande pubblicata da Le Monde. “Solo la Francia si trova oggi nella condizione di offrirmi la protezione necessaria contro quelle che sono solo persecuzioni politiche nei miei confronti”, ha sottolineato Assange, ricordando: “La mia vita è in pericolo, e la mia integrità, fisica e psicologica è, ogni giorno che passa, un po’ più minacciata”, ha dichiarat il 44enne australiano. “La Francia accogliendomi – ha aggiunto Assange – compierebbe un gesto umanitario ma anche simbolico, mandando un incoraggiamento a tutti i giornalisti che nel mondo rischiano la vita quotidianamente per permettere ai loro concittadini di fare un passo in più verso la libertà”.

Le ultime rivelazioni di Wikileaks sui tre presidenti francesi spiati dall’Agenzia per la sicurezza nazionale americana (Nsa) avevano sollevato ancora una volta polemiche e casi dimplomatici: “Altri documenti arriveranno, ancora più importanti. È il momento di agire”. Così Julian Assange aveva parlato in un’intervista all’emittente francese TF1 all’indomani dello scandalo che ha colpito le relazioni tra Parigi e Washington. “Altre informazioni usciranno quando sarà il momento, da un punto di vista politico, quello che verrà fuori ancora più importante”, ha sottolineato il fondatore di WIkileaks.

Ma da Parigi arriva uno stop: “Non c’è pericolo immediato”, ha reso noto l’Eliseo in un comunicato ripreso da Le Figaro. “Un esame approfondito ha rivelato che la Francia non può dare seguito alla domanda, tenuto conto degli elementi di diritto della situazione materiale di Assange, si legge, perché questa “non presenta alcun pericolo immediato ed egli è anche oggetto di un mandato d’arresto europeo”.