Westminster: nasce il fronte pro Greta?

L'accorato intervento di Greta Thunberg a Westminster comincia a produrre frutti. Nel question time odierno, diversi deputati britannici hanno criticato il governo conservatore di Theresa May sul dossier dei cambiamenti climatici, sollecitandolo a “fare di più” per ridurre le emissioni nocive nel Regno Unito.

Critiche

Dai banchi dell'opposizione, Kirsty Blackman, responsabile della politica economica nel partito indipendentista scozzese dell'Snp, ha definito il cambiamento climatico “la più grande crisi mondiale di oggi” e ha denunciato come insufficiente la strategia ambientale del gabinetto May, contestando in particolare “i tagli dei fondi per le fonti d'energia rinnovabili e il sostegno al fracking” per l'estrazione dello shale gas. Mentre anche un deputato laburista e una conservatrice, Rebecca Pow, hanno chiesto all'esecutivo di accelerare il passo su questo terreno, riecheggiando le bacchettate rivolte da Greta alla stessa politica britannica per le sue “bugie” e la sottovalutazione dell'emergenza clima. Il vicepremier David Lidington ha ammesso che “chiaramente bisogna fare di più” di fronte alla sfida posta dalle giovani generazioni sull'ambiente. Ma ha invitato a non minimizzare gli impegni assunti dal governo britannico attuale, evidenziando fra l'altro il finanziamento extra da “2,5 miliardi di sterline” appena stanziato per promuovere energie “più pulite“.

L'intervento di Greta

Ieri la giovane attivista svedesa aveva definito “al di là dell'assordo” l'attuale sostegno “del Regno Unito al nuovo sfruttamento dei combustibili fossili, come ad esempio l'industria dello shale gas, l'espansione dei giacimenti di petrolio e gas del Mare del Nord, l'espansione degli aeroporti, nonché il permesso di costruzione di una nuova miniera di carbone“. Questo “comportamento irresponsabile – aveva proseguito Greta – senza alcun dubbio sarà ricordato nella storia come uno dei più grandi fallimenti del genere umano”. L'attivista si era detta sicura che “nel momento che inizieremo a comportarci come se fossimo in emergenza, potremo evitare la catastrofe climatica ed ecologica. Gli esseri umani sono molto adattabili, ma l'opportunità non durerà per molto“.