Violentata e uccisa a 7 anni

Una bambina di sette anni è stata stuprata e uccisa in un villaggio a Faisalabad, nella regione del Punjab, nell'est del Pakistan. Nella stessa regione dove, lo scorso gennaio, la piccola Zainab Amin, sei anni appena, aveva subito la stessa sorte. All'epoca la popolazione aveva protestato e chiesto alla polizia maggiore protezione per i propri figli. Ma poco o nulla sembra cambiato da allora.

La bambina era uscita domenica pomeriggio da casa e non vi è più tornata. Il suo cadavere è stato ritrovato, dopo una ricerca organizzata dagli abitanti del villaggio, coperto di lividi e con un braccio amputato. La polizia, fatti i primi rilievi, ha confermato che “è stata stuprata e strangolata“. Diverse persone sono scese per strada a protestare, anche questa volta.

Il padre della vittima ha dichiarato che ieri la figlia, di cui non è stato reso noto il nome, è uscita di casa da sola. Dopo un'ora circa, non vedendola rientrare, i familiari hanno cominciato a cercarla. La zona è stata battuta per varie ore, fino a quando il cadavere, denudato e orribilmente torturato e mutilato, è stato rinvenuto in un terreno agricolo. Come era successo per Zainab, anche se in scala minore, la popolazione è scesa in strada abbandonandosi a vandalismi e a slogan contro la polizia accusata di non fare nulla per contenere il fenomeno della violenza sessuale nella provincia. A gennaio la città di Kasur era stata a messa a ferro e fuoco dai manifestanti. Il sospetto è che ci sia in circolazione uno stupratore seriale di bambine, visto che in un anno sono state ben 12 le bambine violentate e uccise in un raggio di due chilometri dalla città.