Vertice tra Pompeo e bin Salman

Visita in Arabia Saudita per Mike Pompeo, che ha discusso col principe ereditario Mohammed bin Salman dello spinoso caso legato a Jamal Khashoggi, il giornalista arabo dissidente svanito nel nulla lo scorso 2 ottobre dopo essere entrato nel consolato arabo di Istanbul.

L'incontro

Un giallo che crea non pochi imbarazzi nell'amministrazione americana, per la quale Riad è un partner chiave per gli interessi e gli equilibri in Medio Oriente. Per questo bin Salman, dopo l'incontro, ha tenuto a rimarcare che le due potenze sono “forti e antichi alleati” che affrontano le loro sfide “insieme”. Questo, ha aggiunto il principe ereditario, vale per il “passato” come per “oggi” e “domani”. 

Indagini

La polizia turca, secondo quanto riferito da un funzionario locale all'Associated press, si è detta convinta di aver trovato “prove certe” dell'omicidio di Khashoggi all'interno del consolato saudita. L'esponente di Ankara, parlando in condizione di anonimato, non ha fornito dettagli di tali evidenze, ritrovate al termine di lunga ricerca nel palazzo diplomatico. Finora Riad ha definito tale accuse “prive di fondamento“, ma secondo i media americani i sauditi potrebbero presto riconoscere che Khashoggi sia stato ucciso nel loro consolato di Istanbul, forse nel corso di un interrogatorio sfuggito di mano.

Tusk

Sulla vicenda ha espresso preoccupazione il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.  “Voglio ricordare che oggi è il primo anniversario dell'omicidio di Daphne Caruana Galizia – ha affermato -. Da allora, altri giornalisti sono stati assassinati, anche in Europa. E oggi siamo tutti turbati dai rapporti sull'uccisione del giornalista saudita, Jamal Khashoggi”. Tusk si è detto convinto che “senza una stampa libera, le nostre società non saranno libere. Questo è il motivo per cui chiedo un'indagine completa per stabilire cosa è successo e identificarne i responsabili. La violenza contro i giornalisti deve finire”.

Onu

Secondo l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, “data la gravità della situazione che circonda la scomparsa del giornalista saudita Jamal Khashoggi scomparso da due settimane dopo essersi recato presso il consolato del suo Paese a Istanbul credo che l'inviolabilità o l'immunità dei locali e dei funzionari conferiti dai trattati come la Convenzione di Vienna del 1963 sulle relazioni consolari dovrebbe essere revocata immediatamente”. Bachelet ha esortato i governi di Arabia Saudita e Turchia a rivelare tutto quello che sanno sulla scomparsa e l'eventuale “uccisione extragiudiziale” del giornalista. “Sia una sparizione forzata, sia un omicidio extragiudiziale sono entrambi crimini molto gravi e l'immunità non dovrebbe essere utilizzata per ostacolare le indagini su quanto è successo e su chi è responsabile”, ha aggiunto l'Alto commissario.