Ucraina sotto legge marziale

Non c'è una giustificazione per l'uso della forza militare contro navi e marinai ucraini”. A parlare è il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine della riunione straordinaria della commissione Nato-Ucraina, successiva al sequestro di tre navi della Marina di Kiev da parte della Russia nello stretto di Kerch. 

Legge marziale

“Dopo l'attacco alle navi militari ucraine la Russia è entrata in una nuova fase dell'aggressione” ha tuonato il presidente ucraino, Petro Poroshenko, che ha da poco firmato il decreto che introduce per 60 giorni, cioè sino al 25 gennaio 2019, la legge marziale del Paese. Quanto avvenuto, ha proseguito, dimostra “l'arrogante e aperta partecipazione di unità regolari di truppe russe” nel conflitto con l'Ucraina. Il controllo sull'attuazione dell'ordinamento emergenziale è affidato al segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell'Ucraina, Oleksandr Turchynov. Il presidente, inoltre, ha presentato alla Verkhovna Rada, il Parlamento monocamerale ucraino, un corrispettivo disegno di legge che dovrà essere esaminato entro i prossimi due giorni ed eventualmente approvato. Il testo deve contenere la giustificazione per l'imposizione della legge marziale, le zone precise del Paese in cui verrà introdotta la misura, un elenco dei diritti e libertà costituzionali che verranno temporaneamente limitate e una lista dei compiti assegnati al comando militare e alle amministrazioni locali

Reazioni

Gli Usa hanno avvertito che le “azioni illegali” di Mosca, ostacolano le normali relazioni con Washington. “Gli Usa – ha spiegato l'ambasciatrice americana all'Onu, Nikki Haley, intervenendo al Consiglio di sicurezza – gradirebbero una normalizzazione del rapporto con la Russia, ma azioni illegali come questa continuano a renderlo impossibile“. Toni duri anche dalla Gran Bretagna. “Condanniamo l'aggressione della Russia nel sequestro di tre navi ucraine e del loro equipaggio”, ha dichiarato un portavoce di Downing Street, aggiungendo che “l'incidente fornisce ulteriori prove del comportamento destabilizzante della Russia nella regione”. Germania e Francia, da parte loro, stanno provando a giocare un ruolo da mediatori per bloccare l'escalation sul nascere. Lo ha annunciato – da Madrid – il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas. “La riunione, programma da diverso tempo per lunedì a Berlino, con la Russia e l'Ucraina potrebbe essere l'occasione. Francia e Germania si adoperano insieme, e se necessario come mediatori, per prevenire che lo scontro porti a una grave crisi“.