Trump rinvia “l'accordo del secolo”

Donald Trump l'ha già definito “l'accordo del secolo“. Si tratta dell'ambizioso piano, elaborato dall'amministrazione americana, per porre fine al conflitto israelo-palestinese e portare stabilità in Medio Oriente. La presentazione, secondo quanto riporta il quotidiano palestinese Al-Quds, doveva avvenire in questi giorni ma sarebbe stata rinviata al febbraio 2019 su richiesta di Benjamin Netanyahu

Il piano

Secondo il giornale arabo, che cita alcune fonti israeliane, il premier dello Stato ebraico preferirebbe che il piano non venga ancora presentato, soprattutto alla luce dell'attuale situazione in Medio Oriente. A settembre, durante il bilaterale con Netanyahu, a margine della 73esima Assemblea generale dell'Onu, Trump aveva definito un “sogno” trovare una soluzione di pace per il Medio Oriente prima della fine del suo mandato alla presidenza e aveva annunciato la presentazione della propria proposta nei successivi “due, tre o quattro mesi“. A ottobre, il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha rivelato una proposta formulata dagli Stati Uniti per la creazione di una confederazione tra Palestina e Giordania. Abbas ha fatto sapere che accetterà una tale soluzione solo se anche Israele dovesse entrare a far parte di tale confederazione. Il governo giordano ha invece rifiutato la proposta.

Dubbi

Trump deve anche fare i conti con le resistenze della destra israeliana, decisiva in termini politici per la tenuta del governo Netanyahu. Secondo la ministra della Giustizia, Ayelet Shaked, (esponente di “Casa ebraica”) “le distanze tra israeliani e palestinesi non sono colmabili” e il piano Usa è solo “una perdita di tempo“. Opinione che non può essere trascurata dal premier israeliano, specie dopo le dimissioni del ministro della Difesa Lieberman (anche lui esponente della destra ebraica) che hanno mandato in fibrillazione la maggioranza alla Knesset.