Trump all'Europa: “Catturati 800 jihadisti, processateli”

Gli Stati Uniti  stanno chiedendo a Gran Bretagna, Francia, Germania e altri alleati europei di prendersi gli 800 combattenti dell'Isis che abbiamo catturato in Siria e di processarli. Il Califfato è pronto a cadere. L'alternativa non è buona ed è che saremo costretti a rilasciarli”. Non usa mezzi termini Donald Trump rivolgendosi all'Europa in primis, alla quale ha annunciato il ritiro delle sue truppe dalla Siria “dopo una vittoria al 100% sul Califfato”: un avvertimento che, in sostanza, significa che il lavoro degli Stati Uniti è finito con la sconfitta (dichiarata, anche se alcuni dubbi fra gli esperti restano) militare sui miliziani nell'ultima enclave rimasta in Siria, nella zona sud-orientale dove, nella giornata di ieri, è stato riconquistato il villaggio di Baghuz, dove resistevano un centinaio di jihadisti con numerosi civili in ostaggio e dove, nei giorni scorsi, è stato ferito il reporter italiano Gabriele Micalizzi.

Isis sconfitto?

Il presidente degli Stati Uniti ha affidato a Twitter le sue esternazioni, sottolineando che gli Stati Uniti “non vogliono vedere questi combattenti penetrare in Europa, dove si prevede che vadano. Noi abbiamo fatto e speso molto, ora tocca ad altri fare il lavoro che sanno fare”. A ogni modo, nonostante la vittoria annunciata la sensazione degli esperti è che l'enclave daesh in Siria sia tutt'altro che sconfitta definitivamente e che l'allontanamento dei contingenti americani possa coincidere con una risalita della sua influenza sul territorio. La decisione degli Stati Uniti è stata contestata dagli alleati curdi fin dall'annuncio risalente a qualche mese fa. Estremamente critico il punto di vista del generale Joseph Votel, intervistato dalla Cnn, secondo il quale la decisione americana non sarebbe solo deleterio da un punto di vista militare ma anche strategico visto che, secondo il suo punto di vista, l'assenza degli Stati Uniti potrebbe coincidere con un sopravvento dell'Iran in tutta la zona mediorientale.