Trump, il muro è un dilemma

E'febbrile il clima negli Stati Uniti, dove il presidente Trump, reduce dal burrascoso vertice coi leader del Partito democratico, insiste per ottenere un via libera alla costruzione del muro che, a detta sua, resta l'unica soluzione per sciogliere l'impasse di nome shutdown. Si parla di 5,7 miliardi di dollari, per reperire i quali il Tycoon si è detto disposto, e non solo oggi, a dichiarare lo stato di emergenza nazionale, mossa che consentirebbe di aggirare il necessario via libera delle due Camere ma che, allo stesso tempo, comportrebbe dei rischi: il primo, nonché il maggiore, quello dei ricorsi legali che, senza dubbio, pioverebbero a grappoli con la possibilità concreta di riuscire a bloccare tutto. Un'eventualità che verrebbe trasformata immediatamente in fatto dai democratici ma che suscita qualche perplessità anche fra i repubblicani.

L'emergenza

In caso Trump scegliesse davvero di percorrere la via del National emergency act, dovrà innanzitutto dimostrare l'effettiva esistenza dei presupposti per dichiararlo (con battaglia annunciata dei democratici in maggioranza alla Camera, visto anche l'abbassamento sensibile degli ingressi nel Paese nel 2018) e, in seguito, reperire i fondi per costruire il muro a questo punto salva-governo. Nel piano in embrione, i soldi dovrebbero addirittura essere dirottati da una parte dei fondi destinati a Texas e Porto Rico, colpiti dagli uragani. Una via complicata, come spiegato dalla Cnn, ma quantomeno praticabile anche se, a ben vedere, il rischio che tutto si areni in discussione a Capitol Hill copre quasi tutta la percentuale.

La proposta texana

In questo contesto, la proposta che non t'aspetti arriva proprio dal Texas, per bocca del vicegovernatore Dan Patrick: “Il muro al confine col Messico possiamo costruirlo noi se il governo federale ci rimborsa”. Un'offerta arrivata quando la visita di Trump a McAllen era ancora in corso e che, lì per lì, non è stata nemmeno bocciata dal presidente, apparso anzi incuriosito: “Non e' la peggior idea che abbia sentito – ha detto – ma penso ancora di poterlo fare in modo meno costoso di voi”. Praticamente immediate le repliche dei democratici texani, già in disaccordo sulla possibilità che i fondi pe la costruzione possano essere decurtati dagli aiuti allo Stato. Anche questa però una pista remota. L'unica cosa certa, al momento, è lo shutdown.