Trump: “E' stato un errore, non si ripeterà”

E' stata una questione che riguarda lo Stato delle Hawaii, hanno commesso un errore e si sono assunti la piena responsabilità. Speriamo non accada più e faremo in modo di risolvere il problema in modo che non ci sia gente troppo in allarme e coi nervi tesi”. Lo ha detto Donald Trump a proposito del clamoroso falso allarme missilistico che ha gettato nel panico l'arcipelago del Pacifico per 40 minuti lo scorso sabato. 

Panico

L'emergenza è stata provocata da un messaggio inquietante: “Un missile balistico si sta dirigendo verso le Hawaii, mettersi immediatamente al riparo. Questa non è un'esercitazione”. In pochi secondi è stato il panico. Solo dopo le stesse autorità hanno ammesso l'errore. Si era trattato di un falso allarme, di un testo partito per sbaglio: “Nessuno sta bombardando le Hawaii“. Ma oramai la frittata era fatta, e ora i responsabili di quanto accaduto ne dovranno rispondere.

Clima teso

L'episodio è comunque una spia più che evidente della tensione che si vive nel paradiso della Hawaii. Tensione legata alla minaccia nucleare della Corea del Nord, il cui regime ha assicurato di aver sperimentato con successo missili balistici in grado di colpire ovunque negli Stati Uniti, in particolare gli stati Usa del Pacifico. Non a caso da tempo alle Hawaii si svolgono esercitazioni regolari che coinvolgono tutti gli abitanti e tutte le strutture pubbliche private, dalle scuole agli uffici ai grandi centri commerciali. Ma il livello di allerta è alto lungo tutta la West Coast, dalla California allo stato di Washington. Anche se Pyongyang ha ultimamente assicurato di avere missili balistici in grado di raggiungere persino la costa atlantica, la più popolosa negli Usa, minacciando citta' come New York, Washington, Boston o Philadelphia. E' stato lo United States Pacific Command del Pentagono (Uspacom) a confermare che non c'era assolutamente alcun pericolo: “Nessun missile balistico in arrivo sulle Hawaii è stato rilevato. I messaggi inviati in precedenza sono stati inviati per errore”.