Terzo canadese arrestato in Cina

Un altro cittadino canadese (il terzo) sarebbe stato arrestato in cina. Lo riporta il National Post, quotidiano del Paese nordamericano, citando un portavoce dell'agenzia governativa Global Affairs Canada, il ministero degli Esteri di Ottawa.

Clima teso

La detenzione del terzo cittadino canadese avviene a distanza di pochi giorni da quella dell'analista ed ex diplomatico Michael Kovrig, e dell'uomo d'affari Michael Spavor, e non viene messa in relazione all'arresto, operato il 1 dicembre scorso a Vancouver, della direttrice finanziaria di Huawei, Meng Wanzhou, su richiesta degli Stati Uniti, che ne vogliono l'estradizione con l'accusa di violazione delle sanzioni all'Iran. Meng è stata rilasciata su cauzione da un tribunale canadese la settimana scorsa, ma non può lasciare la città. Pechino ne chiede la “liberazione immediata“. 

Giallo

Il portavoce citato dal quotidiano canadese in forma anonima ha confermato che Global Affairs è “al corrente” della situazione, ma non ha fornito ulteriori dettagli, né il nominativo del concittadino nelle mani delle autorità cinesi, alla cui famiglia l'agenzia sta fornendo aiuto. Nessuna conferma è arrivata finora da Pechino, dove la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, durante la conferenza stampa odierna, si è detta non informata del caso. 

Non informato

Il segretario Usa al Tesoro, Steve Mnuchin, ha intanto fatto sapere che Donald Trump non fosse al corrente dell'arresto di Meng Wanzhou mentre cenava con Xi Jinping a Washington, in occasione dell'ultimo G20. Mnuchin, a Bloomberg, ha poi voluto precisare che per l'amministrazione Usa il caso legato alla direttrice finanziaria di Huawei, e la disputa sul commercio sono da considerare separatamente. “Siamo stati molto chiari e la Cina capisce che questi sono due binari separati“. Mnuchin ha anche detto di non avere avuto “alcuna conversazione diretta” con Trump del caso Huawei.