Su Dublino una partita difficile

Cambiare Dublino ma come? Sulla modifica dell'accordo che disciplina la ripartizione dei migranti fra gli Stati membri dell'Unione europea si gioca una partita difficile. Oggi il regolamento prevede l'assegnazione al Paese di primo arrivo. Una formula che non convince quasi nessuno

Il fronte del no

Della proposta avanzata dalla presidenza bulgara del Consiglio dell'Unione europea si parlerà nella riunione dei ministri dell'Interno in programma a Lussemburgo. L'Italia, tramite Matteo Salvini, ha già detto la sua. “No alle modifiche del regolamento di Dublino, per le nuove politiche d'asilo perche condannano l'Italia, la Spagna, Cipro e Malta ad essere da soli” ha affermato il titolare del Viminale. Scettica anche la Germania. “Siamo critici sulla proposta della presidenza bulgara – ha spiegato il segretario agli Affari interni tedesco, Stephen Mayer – così com'è non accetteremo di approvarla”. Secondo l'esponente del governo di Angela Merkel non sarà solo l'Italia “a opporsi alla riforma del sistema europeo di asilo, le critiche vengono anche dai Paesi di Visegrad (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia ndr) e anche la Germania critica alcuni punti specifici”. Mayer ha ricordato che anche il governo Gentiloni “aveva espresso le sue critiche” alla bozza bulgara. “Noi siamo aperti a una discussione costruttiva sulla proposta della presidenza bulgara ma allo stato attuale non la accetteremo”. Le posizioni tra i Paesi del mediterrano e quelli di Visegrad sono però diverse. I primi chiedono un'attenuazione del principio di “responsabilità”, i secondi rifiutano in toto le “quote obbligatorie”. 

Rivoluzione

Per l'Austria “la solidarietà deve essere rinnovata nel settore della protezione delle frontiere“. A luglio Vienna assumerà la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione Europea. “Ho avuto una discussione telefonica con il nuovo collega italiano” Salvini e “penso che saremo in grado di sederci presto e discutere“, ha sottolineato Kickl, rispondendo alle domande dei giornalisti sul “no” dell'Italia al testo di compromesso attualmente sul tavolo. “Se non riusciremo a trovare un compromesso” a giugno, “il consiglio informale a Innsbruck (in settembre, ndr) potrebbe essere usato per cambiare i paradigmi sulla questione della politica d'asilo”, ha sottolineato Kickl: “Forse sarà l'equivalente di una rivoluzione Copernicana

Difficoltà

“Le elezioni in Italia e Slovenia con il prevalere di maggioranze di destra rende 'piu' problematico' un accordo di compromesso” ha detto Helene Fritzon, ministra svedese per la Migrazione e vice ministro della Giustizia. “La presidenza bulgara oggi ha un'ambizione molto alta, l'Europa ha bisogno di un compromesso – ha aggiunto – ma ci sono state delle elezioni in Europa in cui hanno prevalso partiti di destra e quindi c'è un problema per raggiungere un compromesso“. La discussione, ha ammesso, “sarà più dura” ma Stoccolma assicura di lavorare per una soluzione di “responsabilità e solidarietà“.