Stragi in America, Trump condanna l'odio

Troppi morti in troppe poche ore perché il tutto non provocasse una reazione forte delle autorità: Donald Trump, questa volta, dovrà valutare seriamente l'idea di una riforma della legge che regolarizza l'acquisto di armi negli Stati Uniti, anche se, come sembra, il tutto sarebbe da contestualizzare al tema dell'immigrazione. Di sicuro, le stragi di El Paso e di Dayton, unite a quella avvenuta pochi giorni prima a Gilroy, in California, hanno posto il presidente davanti a un tragico conto di decine di morti, vittime di giovani (o giovanissimi) che hanno scelto di imbracciare un'arma per falciare il maggior numero possibili di vite. Addirittura quella di una sorella, come nel caso dello stragista dell'Ohio, mentre il sospettato autore del massacro del Walmart Mall di El Paso sembra aver agito spinto dall'odio suprematista verso gli immigrati ispanici che lì, in quanto città di frontiera, sono molti. Tanti che, addirittura, il Messico starebbe valutando azioni legali contro i vicini, accusandoli di non aver tutelato adeguatamente i loro cittadini.

La condanna

Allontanando le polemiche per quanto accadde a Charlottesville un paio di anni fa, Trump (che confonde il luogo della seconda strage, Dayton, con la vicina Toledo) parla alla nazione parlando dell'attentatore di El Paso (che pare abbia pubblicato anche un manifesto razzista mettendo nel mirino proprio gli immigrati della città texana) come di “un uomo malvagio”, esortando il Paese a condannare l'odio razzista: “Il killer di El Paso ha pubblicato online un manifesto consumato dall'odio razzista. In una sola voce, la nostra nazione deve condannare il razzismo, il bigottismo e il suprematismo bianco”. Le motivazioni che avrebbero spinto il 21enne di Allen in stato di arresto, sarebbero proprio legate alle sue convinzioni razziste e alla sua idea di come gli immigrati stessero rubando il lavoro ai cittadini statunitensi, concentrando la sua attenzione proprio su una delle città che maggiormente è al centro del fenomeno dell'immigrazione, in quanto posta proprio di fronte al confine messicano.

Poco prima del suo discorso, Donald Trump non aveva fatto cenno alla questione delle armi, attribuendo l'odio circolante al web e parlando di una riforma del sistema di immigrazione, attirando su di sé le critiche di chi si aspettava la presa in considerazione della legislazione sulle armi (regolata dal secondo emendamento della Costituzione). E, anche nel suo discorso, Trump non fa riferimenti specifici: “L'odio non ha posto in America. L'odio deforma la mente, saccheggia il cuore e divora l'anima. A premere il grilletto sono stati odio e instabilità mentale”.