Siria, Erdogan: “Camminiamo verso la vittoria”

La Turchia sta camminando passo dopo passo verso la vittoria in una nuova guerra d'indipendenza”. Sono queste le parole del presidente turco Recep Tayyp Erdogan, pronunciate durante l'incontro con il gruppo parlamentare del suo Akp ad Ankara, riferendosi all'operazione militare contri i curdi in Siria. “A chi pensava di poter fare con la Turchia quello che ha fatto con la Siria, l'Iraq e la Libia, abbiamo risposto penetrando nelle loro tane e distruggendo le loro speranze”, ha aggiunto il presidente turco sottolineando anche i progressi del Paese di fronte alle difficoltà economiche degli ultimi mesi. 

Completato il ritiro dei curdi Yog dalla “safe zone”

La “safe zone” – una sorta di zona cuscinetto profonda 30 chilometri sui territori siriani al confine con la Turchia – sarebbe ormai ultimata. L'annuncio è stato fatto dal Cremlino, come riporta Euronews, che nella serata di ieri, allo scadere della tregua pattuita a Sochi tra i presidenti Erdogan e Putini, ha confermato l'evacuazione dei combattenti curdi dello Ypg dall'area concordata. Nella prossima fase delle operazioni, dovrebbero essere tenuti dei pattugliamenti congiunti da forze russe e turche. “Stiamo facendo degli sforzi per completare al più presto possibile il processo previsto dall'operazione 'Sorgente di Pace' – ha sottolineato Erdogan -. L'accordo di 120 ore che abbiamo fatto con gli Stati Uniti e quello che abbiamo fatto con la Russia sono stati completati. Domani terremo colloqui con la Russia. Stiamo anche tenendo colloqui con l'Occidente”. 

Ma in Siria si combatte ancora

Ma, nonostante si dovrebbe ancora essere in un periodo di tregua, in Siria si combatte ancora. Infatti, l'Osservatorio siriano per i diritti umani ha denunciato “violenti scontri” tra le forze turche, con le milizie locali loro alleate, e le truppe del regime di Damasco a sud di Ras al Ayn, la città di confine passata sotto il controllo di Ankara con l'offensiva lanciata il 9 ottobre. Per l'Osservatorio siriano si tratta del primo “confronto diretto tra le due parti” dall'avvio dell'operazione turca. L'Ong ha riferito che le truppe di Ankara hanno attaccato quelle del regime alla periferia del villaggio con colpi di artiglieria e con il supporto di droni. Ne sono seguiti scambi di fuoco sul terreno. L'Osservatorio siriano per i diritti umani, inoltre, ha comunicato che almeno 7 combattenti lealisti e 4 miliziani ribelli sono rimasti uccisi