Si è dimesso il premier Michel

Ci sono anche rimbalzi politici sull'ok al Global compact. E, in Belgio, si traducono in fatti più che concreti: si è dimesso, infatti, il premier in carica Charles Michel, anticipando di qualche mese la scadenza naturale del suo mandato alla guida della nazione fiamminga, durato davvero lo spazio di pochi giorni. A determinare la caduta del turbolento quanto breve governo Michel, sono stati i postumi dell'accordo di Marrakech che, già all'indomani dell'intesa, aveva spaccato l'esecutivo belga e messo in grossa crisi istituzionale il premier il quale, comunque, aveva già i tempi inquadrati per la durata della sua legislatura, con scadenza prevista il 26 maggio prossimo. Una giornata tutt'altro che facile alla Camera dove il premier, nei giorni scorsi, aveva eluso le pressioni per richiedere al Parlamento la fiducia per il governo.

Le Pen e Bannon

Quello che le opposizioni non hanno perdonato a Michel riguarda proprio la firma posta sul trattato di Marrakech, sulla quale la Camera ha dapprima rumoreggiato per poi “segnare” la sorte di premier e squadra amministrativa presentando una mozione di sfiducia. Michel era arrivato proprio nella città marocchina per porre la sua firma sul trattato mentre a Bruxelles  e riportare in casa. Anche Marine Le Pen e Steve Bannon erano volati in Argentina, invitati dal partito Vlaams Belang (estrema destra) per attaccare non solo il premier, ma anche il partito nazionalista fiammingo N-va, da quattro anni al governo con liberali e cristianodemocratici.

Dimissioni in mano al re

Per diverse testate, quella esercitata da Le Pen e Bannon si costituisce come una “spallata, data dalla nascente internazionale sovranista al già traballante governo. Ed ha causato l’uscita dell’esecutivo del partito N-va, molto preoccupato di essere scavalcato a destra proprio da Vlaams Belang. Sul piano formale, il re del Belgio deve ancora accettare le dimisisioni del suo premier ma, vada come vada, con la sua decisione hanno provato che la situazione in Belgio non è per nulla facile. Il plico, ora, è nelle mani del re Filippo.