Rinviata la visita di Pence

Il vice presidente Usa, Mike Pence, ha rinviato “di qualche giorno” la visita in Israele e nella regione mediorientale in programma dal 17 al 19 dicembre. Lo afferma all'Ansa una fonte a Gerusalemme secondo cui la decisione è legata all'esigenza della presenza di Pence al Congresso Usa. Il viaggio – secondo la stessa fonte – è stata riprogrammata per la metà della prossima settimana

Tensioni

Non sono da escludere però legami con la tensione nell'area dopo la decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Ieri l'Organizzazione della cooperazione islamica (Oic) ha riconosciuto “Gerusalemme Est capitale dello stato di Palestina occupato”', invitando tutti i Paesi del mondo a fare altrettanto. E anche il vertice Ue si dissocerà dalla decisione di Trump.  

Sgradito

A far capire che la visita di Pence, in questo momento, non sia gradita dalla parte araba di Gerusalemme ci ha pensato il Guardiano delle Chiavi del Santo Sepolcro, il musulmano Adib Joudeh al-Husseini annunciando di non avere intenzione di incontrare il vicepresidente americano in nome del suo “assoluto rifiuto della decisione del presidente Trump”. Joudeh Husseini ha quindi fatto appello anche al Patriarca greco ortodosso Teofilo III e al Custode di Terra Santa, Francesco Patton “a boicottare la visita di Pence”. Per ora non ci sono state risposte, ma se i rappresentanti delle Chiese Cristiane – che hanno già unanimemente condannato la mossa di Trump – dovessero allinearsi alla richiesta e dovessero disertare l'incontro al Santo Sepolcro, sarebbe un fatto di forte impatto.

Protesta araba

A schierarsi contro la visita di Pence sono stati anche i parlamentari della “Lista Araba Unita“, il terzo partito della Knesset. Il presidente Ayman Odeh ha detto che boicotteranno il discorso di Pence in parlamento in “un chiaro messaggio all'amministrazione Usa e al mondo che qui ci sono cittadini che si oppongono veementemente” a Trump. “Gerusalemme ovest – ha incalzato – sarà riconosciuta capitale di Israele dal mondo intero subito dopo che il governo israeliano riconoscerà la parte est della città capitale di uno Stato palestinese“.