RAID RUSSI SULL’OSPEDALE DI MSF IN SIRIA, LA FRANCIA: “CRIMINI DI GUERRA”

“Respingiamo nettamente queste accuse, in particolar modo perché chi le avanza si è sempre dimostrato incapace di presentare qualche prova a sostegno dello loro affermazioni infondate”, ha dichiarato dal Cremlino Dmitri Peskov, il portavoce di Vladimir Putin, che ha respinto con forza le accuse mosse alla Russia di aver bombardato l’ospedale di Medici senza Frontiere nel nord della Siria.

E mentre dal Cremlino provano a difendersi da accuse che definiscono infondate, tutto il mondo condanna i raid fatti dagli aerei russi. Il ministro degli esteri francese, Jean-Marc Ayrault, ha infatti fortemente condannato il bombardamento sull’ospedale sottolineando che “simili attacchi sono inaccettabili, devono cessare immediatamente e potrebbero costituire dei crimini di guerra”. Anche il premier turco, Ahmet Davutoglu, ha condannato l’episodio, definendo “vili, crudeli e barbari” gli arei russi che dal 30 settembre dello scorso hanno ad oggi “hanno compiuto quasi 8 mila raid senza alcuna discriminazione tra civili e soldati, o bambini e anziani”. “Se i bombardamenti russi continuano in questo modo, gli accordi di Monaco sono destinati a fallire”, hanno dichiarato all’Ansa fonti del ministero degli esteri della Turchia, che hanno anche sottolineato come “finora l’88% delle bombe di Mosca in Siria sono state dirette contro l’opposizione moderata siriana e solo una minima parte contro Daesh”.

Molto più critico l’intervento della presidente internazionale di Medici Senza Frontiere, Joanne Liu,che ha accusato sia chi materialmente ha compiuto i raid, ma anche “la complicità e l’inazione del resto del mondo”. “Hanno bombardato medici e pazienti in violazione di tutte le regole internazionali belliche e umanitarie – ha dichiarato Liu in un’intervista a Repubblica -. Bisogna mettere fine ai bombardamenti. E bisogna consentire alla gente di fuggire dalle violenze”. La presidente di Msf ha sottolineato che è ancora presto per parlare di un attacco deliberato, come ha dichiarato il capo missione dell’organizzazione non governativa, ma “le testimonianze raccolte finora ci portano verso questa direzione, compreso il fatto che l’ospedale sia stato colpito da due raid”.

Con questi presupposti per Liu “sarà difficile” che la tregua negoziata a Monaco consenta effettivamente l’accesso agli aiuti umanitari. “solo due strade restano aperte per Aleppo e una è stata completamente tagliata in due dal conflitto – ha aggiunto Liu -. In poco tempo anche Aleppo sarà completamente circondata”.

“Le potenze globali hanno un’enorme responsabilità, ma l’abbiamo anche noi cittadini del mondo – ha concluso la presidente di Msf -. Il mio compito è garantire aiuto umanitario, quello dei nostri politici è trovare una soluzione politica. E noi, come cittadini, possiamo fare pressione su di loro”.