Raid e spari nella Striscia di Gaza: 1 morto

Resta alta la tensione sul confine tra Israele e la Striscia di Gaza. Questa notte l'aviazione dello Stato ebraico ha condotto nuovi attacchi contro “obiettivi militari” di Hamas nel nord della Striscia di Gaza in risposta agli aquiloni incendiari lanciati nel territorio israeliano. Lo riferisce l'esercito israeliano senza fornire dettagli sulla presenza di vittime. A essere prese di mira sono state due postazioni dove, secondo i militari, l'organizzazione palestinese produceva armi. 

Spari al confine

Poche ore dopo l'esercito israeliano ha aperto il fuoco verso palestinesi di Gaza che tentavano di infiltrarsi in territorio ebraico al valico commerciale di Karni. Un palestinese sarebbe morto. Si tratta di Sabri Abu Khader, 24 anni. Una persona che era con lui è rimasta ferita in modo grave.

Incendi

Domenica l'esercito è dovuto intervenire quattro volte per stroncare i lanci di palloni e aquiloni incendiari che in queste ultime settimane hanno polverizzato, secondo il Keren Kayemet (Fondo nazionale ebraico), 500 ettari solo di boschi a ridosso della Striscia: almeno 3.000 invece gli ettari complessivi di terre arse. Il lancio degli aquiloni e dei palloni ha avuto inizio nelle settimane passate durante la “Marcia del Ritorno” – appoggiata da Hamas e indetta ogni venerdì davanti ai reticolati di confine con lo stato ebraico – ma ben presto è diventato quotidiano. Solo domenica gli incendi sono stati 10 (ieri 20): in totale 400 finora, in base ai dati delle comunità ebraiche vicine alla Striscia. La situazione – secondo i media – è a forte rischio di escalation. I raid della ultime ore dimostrano che Israele considera Hamas “responsabile” per tutto quello che avviene a Gaza dove detiene il potere. “Hamas sta cercando di attaccarci sia da Gaza sia dalla Giudea e Samaria (Cisgiordania)”, ha detto Benjamin Netanyahu.