Putin racconta la sua Russia

Più di ue ore per far il bilancio di un anno di governo. Vladimir Putin ha incontrato i giornalisti nella 14esima “grande conferenza” di fine anno. 

Economia

“Negli ultimi dieci mesi il Pil russo è cresciuto dell'1,7 per cento” ha reso noto il leader del Cremlino. Tra i dati messi in rilievo, la diminuzione della disoccupazione, scesa dal 5,2 per cento del 2017 al 4,8 per cento di quest'anno, ma anche la crescita delle sue riserve da 432 miliardi di dollari dell'inizio dell'anno ai 464 miliardi di oggi. La Russia viene da un difficile periodo per la sua economia che ha sofferto di una lunga stagnazione dovuta al calo del prezzo del petrolio, dalle cui esportazioni dipendente fortemente, del crollo del valore del rublo e delle sanzioni occidentali. 

Nucleare

Il grosso della conferenza è stato, però, dedicato alla politica internazionale e, in particolare, ai difficili rapporti con gli Stati Uniti in particolare dopo l'annuncio americano di un'uscita imminente dall'accordo sui missili a medio raggio (Inf), caposaldo della fine della Guerra Fredda. “Stiamo assistendo al collasso del sistema internazionale di deterrenza” e c'è un pericolo di “catastrofe globale” nell'idea che prende piede in Occidente di “usare armi nucleari di bassa potenza” ha detto. “La superiorità russa nella difesa missilistica è un elemento di deterrenza nella corsa globale agli armamenti e serve a mantenere la parità strategica” ha aggiunto.
“Se arriveranno i missili in Europa poi l'Occidente non strilli, se noi reagiremo”, ha avvertito, auspicando che “l'umanità abbia abbastanza buon senso per evitare il peggio”. Con l'uscita degli Usa dall'Inf “è molto difficile immaginare come evolverà la situazione” ma Mosca dovrà “garantire la propria sicurezza“. 

Siria

Putin ha, in ogni caso, riconosciuto il ruolo svolto dalle truppe americane nella sconfitta dell'Isis in Siria. “Donald ha ragione” ha affermato. “Non vediamo segnali di ritiro delle truppe americane, ma ammettiamo che questo è possibile, soprattutto dal momento che stiamo percorrendo la via di una soluzione politica” del conflitto con la creazione di un Comitato costituzionale e in questo senso “la presenza delle forze Usa non è necessaria”. Putin, insomma, non crede al ritiro americano. “Gli Stati Uniti sono in Afghanistan da quanti anni? – si è chiesto – Diciassette, e quasi ogni anno dicono che ritirano le loro truppe, ma per ora sono ancora lì”.

Intelligence

Secondo Putin i casi delle spie russe arrestate o denunciate in Occidente mirano a “contenere Mosca“. Il leader del Cremlino ha le accuse mosse da più Paesi sull'uso spregiudicato delle sue risorse di intelligence all'estero. Il presidente russo ha fatto riferimento diretto a due casi: l'avvelenamento con un agente nervino dell'ex spia doppiogiochista Serghei Skripal e di sua figlia Yulia, a Salisbury, e la condanna di Maria Butina negli Stati Uniti per aver agito come agente straniero in modo illegale. “Non capisco – ha ribadito – di cosa possa riconoscersi colpevole Butina: non ricopriva alcuna mansione per il governo russo e non ci sono basi per le accuse”.”Se non ci fossero stati gli Skripal, si sarebbero inventati qualcos'altro”, ha proseguito. “C'è solo uno scopo dietro questo: contenere lo sviluppo della Russia come possibile rivale”.