Putiferio in carcere: 57 morti, 16 decapitati

Violenti scontri e scene dell'orrore in un carcere di Altamira, comune del Brasile nello Stato del Parà, zona settentrionale del Paese. A causa di una resa di conti tra bande rivali, si sono verificate scene di guerriglia: almeno cinquantadue i morti, sedici di loro sono stati decapitati. A farlo sapere è stato un portavoce del sistema penitenziario locale, che ha parlato di “scontri fra membri di fazioni rivali” e di due guardie prese in ostaggio e poi liberate.

La dinamica

Gli scontri, stando alle ricostruzioni, sarebbero avvenuti dopo che i detenuti di un blocco del carcere hanno preso d'assalto la parte attigua, dove si trova internato un gruppo rivale. Dopo l'assalto avrebbero bloccato le entrate e dato fuoco allo spazio. Il fumo ha invaso le celle e alcuni prigionieri sono morti per asfissia. L'unità carceraria di Altamira ha una capacità di 200 detenuti ma ospita attualmente 311 prigionieri.

Il precedente

Una situazione analoga si è verificata nel maggio scorso, in tre carceri dello Stato di Amazonas. Quindici detenuti uccisi in scontri tra bande rivali e altri quarantadue tre giorni dopo. Secondo responsabili dell'amministrazione penitenziaria, ventisette sono stati uccisi nell'istituto penale Antonio Trindade, gli altri in quello di Puraquequara e nel centro di detenzione provvisorio di Manaus. I quindici dei tre giorni prima erano morti in scontri scoppiati nel carcere Anisio Jobim, sempre a Manaus. A parte i ripetuti scontri tra bande rivali, il sistema carcerario brasiliano sembra sprofondare in una crisi sempre più profonda che ha come cause il sovraffollamento, le pessime condizioni di vita dietro le sbarre e le continue lotte tra le bande rivali.