Puigdemont: “Voglio formare un nuovo governo”

A”prescindere dalle minacce di Madrid” l'ex presidente catalano Carles Puigdemont ha confermato la volontà di “formare un nuovo governo“. “Non abbiamo intenzione di capitolare davanti all'autoritarismo” ha dichiarato a margine di un convegno a Copenhagen.

Convegno

All'università della capitale danese il leader separatista ha chiesto il rispetto del processo democratico. “La metà degli Stati membri dell'Unione europea sono nati negli ultimi cento anni grazie al principio di autodeterminazione, è tempo che l'Ue segua l'esempio danese e riconosca il diritto democratico all'autodeterminazione“, ha detto, riferendosi al stato delle isole Frer e della Groenlandia, territori autonomi danesi.

Strategia

E' la prima volta che Puigdemont lascia il Belgio dopo la sua fuga dalla Spagna, dove rischia l'arresto per “ribellione”, “sedizione” e “malversazione”. Il giudice spagnolo che ha ascoltato il suo caso ha rifiutato lunedì di emettere un mandato di cattura europeo contro di lui, stimando che lo scopo del suo viaggio in Danimarca sia proprio quello di “provocare questa detenzione all'estero“, nel quadro di una strategia il cui obiettivo è quello di fornire argomenti da “Investito”, in assenza, come presidente della Catalogna. “Spero che un giorno presto, la volontà del nostro popolo prevalga e che saremo in grado di creare con successo un nuovo Stato”, ha detto Puigdemont di fronte a numerosi studenti e giornalisti.

Proposta

Sempre oggi Puigdemont è stato proposto come governatore della Generalitat del presidente del Parlamento catalano, Roger Torrent, secondo cui, alla luce dei colloqui avuti la scorsa settimana, il leader catalano è l'unico candidato proposto e quello che ha “più sostegno“. “Consapevole della situazione personale e giudiziaria” di Puigdemont Torrent ha assicurato che farà “tutto quelle che è in mio potere” per proteggere i diritti alla “partecipazione politica” di tutti i deputati della Camera.

Il nodo

Entro la fine del mese, il parlamento catalano, che è dominato dal movimento per l'indipendenza, in linea di principio terrà una sessione di investitura in cui discuterà la candidatura a distanza di Puigdemont, che è in “esilio volontario” in Belgio dal 30 ottobre.