Proteste a Papua: 26 morti

Si aggrava il bilancio delle vittime delle violente proteste scoppiate ieri dopo che si era sparsa la voce che uno studente era stato insultato da un insegnante nella provincia indonesiana di Papua. Almeno 26 persone sono morte, sessantacinque feriti e cinque poliziotti ricoverati in gravi condizioni: sono i numeri degli incendi appiccati da dimostranti inferociti a uffici governativi, negozi, case e automobili, nella città di Wamena, nella parte occidentale dell'isola.  Le voci che si sono rincorse tra gli studenti di altre scuole superiori e la popolazione indigena hanno provocato una reazione a catena violenta: centinaia di persone si sono riversate per le strade di Wamena e anche della vicina Jayapura e hanno dato fuoco a uffici governativi, case, negozi e automobili. Tre dei venti civili sono stati uccisi dalla polizia con colpi di arma da fuoco mentre il bilancio delle vittime potrebbe crescere ancora visto che ieri sera delle persone restavano intrappolate nelle proprie abitazioni. In un video diffusi su internet, riporta Ansa, si vedono fiamme nere alzarsi da diversi edifici e numerosi abitanti che difendono le proprie abitazioni e i loro negozi armati di machete. Secondo fornti locali, la folla si sarebbe mossa sull'onda della rabbia per l'insulto “scimmia” riferito a uno studente della popolazione indigena di Papua, di etnia e lingua completamente diversa rispetto a quella maggioritaria giavanese, la cui immigrazione nella provincia è stata incoraggiata per decenni dalle autorità. In alcuni video circolati in rete si vedevano agenti di polizia chiamare “scimmie” o “cani” alcuni studenti durante un blitz in un dormitorio universitario dopo il ritrovamento in una fogna di una bandiera dell’Indonesia. La polizia locale ha però definito la notizia dell'insulto una bufala diffusa dai rivoltosi come pretesto per gli scontri.

Papua Nuova Guinea

L'isola di Papua – Nuova Guinea è situata a nord dell'Australia da cui è separata dal mare degli Arafura, dal Mar dei Coralli e dallo stretto di Torres. A nord è bagnata dall'oceano Pacifico e ad est dal mare di Bismarck e dal Mare delle Salomone. Il territorio è attraversato orizzontalmente da una sequenza continuativa di rilievi montuosi, anche di altezza non trascurabile, comprendente vulcani tuttora attivi che tagliano l'isola in due parti. In Papua Nuova Guinea esistono centinaia di gruppi etnici indigeni: il più numeroso è rappresentato dai papuani, i cui antenati giunsero in Nuova Guinea decine di migliaia di anni fa. La restante parte della popolazione è composta da austronesiani, i cui antenati giunsero nella regione meno di 4.000 anni fa. Vi sono, infine, consistenti minoranze di cinesi, europei, australiani, filippini, indiani e cingalesi. Vi è inoltre il più alto numero al mondo di lingue parlate ed ogni abitante ne parla fluentemente almeno cinque. Le diversità etniche stanno creando però anche molte tensioni

Violenta scossa a Papua Nuova Guinea