Pristina schiera le Forze Speciali sul lago conteso

Sale la tensione in Kosovo, intorno al lago di Gazivode, conteso con la vicina Serbia. Il lago, infatti, situato nel nord del Paese, è per metà in territorio kosovaro e per metà in Serbia ed è ritenuto di importanza strategica sia da Pristina che da Belgrado per l'approvvigionamento idrico e di energia elettrica. 

Il braccio di ferro

Oggi una sessantina di agenti delle forze speciali kosovare (Rosu), pesantemente armati, hanno preso posizione intorno al lago abitato in maggioranza da serbi. Nello specifico, i Rosu hanno preso posizione vicino al lago artificiale della centrale idroelettrica Gazivoda entrando anche nel centro ecologico e sportivo vicino alla diga. Lo riporta l'agenzia Taniug. Il presidente della Serbia Aleksandr Vucic non è rimasto a guardare e ha ordinato alle forze armate serbe di portarsi al massimo livello di allerta. Nelle scorse settimane, in una sorta di bracccio di ferro coi “vicini” poco graditi, Vucic si era recato in visita a Gazivode a sottolineare la sovranità serba sul territorio.

Durante la sua visita in Kosovo, l’8 e il 9 settembre scorsi, Vučić si è sforzato di dimostrare che i comuni a maggioranza serba nel nord del Kosovo appartengono ancora, in un certo senso, alla Serbia, evitando tuttavia di parlare di Kosovo come parte integrante della Serbia, come definito nella Costituzione serba. Rilanciando al contempo l'idea di una ridefinizione del confine tra Serbia e Kosovo. Ovvero, di uno scambio di territori tra i due Paesi, ipotesi che troverebbe consenso anche da parte del presidente cossovaro Hashim Thaçi.