Padre Dall'Oglio nelle mani dell'Isis?

Padre Paolo Dall'Oglio sarebbe vivo e in mano all'Isis. Lo sostengono “autorevoli fonti curde” in Siria sentite dal The Times

In ostaggio

Secondo il quotidiano britannico il gruppo jihadista starebbe usando alcune ostaggi occidentali, tra cui il missionario gesuita, come merce di scambio, in modo da poter ottenere il lasciapassare dei propri militanti da uno degli ultimi territori sui quali ha ancora il controllo. I negoziati in corso riguarderebbero, oltre al sacerdote italiano, anche il giornalista inglese John Cantlie e un'infermiera neozelandese della Croce rossa.

Trattativa in corso?

Padre Dall'Oglio è stato rapito in Siria nel 2013. In pratica, le milizie del sedicente Stato islamico starebbero cercando di raggiungere un accordo con le forze arabo-curde sostenute dagli Stati Uniti allo scopo di garantire la propria salvezza. In cambio offrono il rilascio dei tre ostaggi. Due giorni fa il sottosegretario britannico all'Interno, Ben Wallace, in un briefing alla stampa, ha dichiarato che Cantlie, catturato dal Daesh oltre sei anni fa, è ancora vivo. Il giornalista è noto per essere comparso in una serie di video propagandistici dell'Isis, ma non se ne hanno notizie dalla sua ultima apparizione nel 2016. Nell'ultimo video veniva mostrato a Mosul, nel nord dell'Iraq.

La vicenda

Dall'Oglio – noto per aver rifondato, in Siria, negli anni Ottanta, la comunità monastica cattolico-siriaca Mar Musa – nel 2013 era rientrato nel nord del Paese arabo, che aveva dovuto lasciare l'anno precedente ottemperando a un decreto di espulsione. Mentre si trovava nel capoluogo siriano di Raqqa per cercare di riappacificare i rapporti tra i gruppi curdi e i jihadisti arabi e intendeva pure trattare la liberazione di un gruppo di ostaggi nella zona orientale del Paese, si sono perse le sue tracce. Il 29 luglio 2013 sarebbe stato rapito da un gruppo di estremisti islamici. Il 12 agosto 2013, un sito arabo aveva diffuso la notizia della sua uccisione, che l'allora ministra italiano degli Esteri, Emma Bonino, non era stata in grado di confermare o smentire. Secondo l'intellettuale siriano Michel Kilo il gesuita si troverebbe a Raqqa, sotto la custodia di militanti dell'Isis.