Ora nel mirino dell'Ue finisce la Polonia

Polonia nel mirino dell'Unione europea. Nera è la fumata al termine dell'audizione avvenuta oggi del del ministro per gli Affari europei polacco Konrad Szymanski al consiglio Affari generali. “Non ho buone notizie da dare. Le preoccupazioni sono aumentate e lo stato di diritto in Polonia non è migliorato”, il commento a margine del vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans. Così come l'Ungheria, anche la Polonia è finita sotto esame del Parlamento europeo sullo stato di diritto e sul rispetto dei valori fondamentali. Timmermans ha spiegato che la Commissione Ue è “pronta ad usare tutti i mezzi a disposizione per correggere” la situazione, “compreso quello di portare la Polonia alla Corte di giustizia” per la Corte suprema. Secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche riprese dall'Ansa, il ministro degli Esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi, non ha preso la parola per porre domande al ministro per gli Affari europei Konrad Szymanski.

Varsavia come Budapest?

Una delegazione di europarlamentari della Commissione Libertà civili dell'Europarlamento sarà in missione a Varsavia da domani fino a venerdì per incontrare membri del governo polacco e della magistratura, ma anche rappresentanti di altre autorità e organizzazioni. Tra costoro ci sarà la deputata dei Verdi, l'olandese Judith Sargentini, che ha chiesto di avviare la procedura di infrazione sullo stato di diritto (art.7) nei confronti di Budapest. “Quando sta succedendo in Polonia – ha detto all'Ansa – è un copia e incolla di quando accaduto in Ungheria, dove è stata modificata l'età della pensione dei giudici per rimpiazzarli con persone più vicine al governo. E' una situazione davvero molto preoccupante“. Prima di entrare in audizione, il ministro polacco Szymanski aveva commentato: “Posso solo sperare che, come avvenuto in giugno l'audizione sia uno scambio di vedute fattuale su quanto è o non è in linea con la legge europea, o gli standard dell'Unione”.