NUOVA ONDATA XENOFOBA IN SUDAFRICA: 6 MORTI

vescovi

Una nuova ondata di xenofobia ha colpito il Sudafrica, dove la “caccia agli immigrati” ha gettato il Paese nel caos, causando finora almeno sei vittime, tra le quali anche un ragazzo di 14 anni. Nella città di Durban oltre uemila stranieri si sono rifugiati nelle stazioni di polizia per sfuggire ad alcuni gruppi di residenti che li aveva accrediti a colpi di machete, accusandoli di rubare i loro posti di lavoro. Un clima teso e di paura ha fatto aumentare la tensione nella città portuale, anche se migliaia di persone sono scese in strada per una marcia contro la xenofobia. Un appello a porre fine alle violenze e’ stato lanciato dal presidente, Jacob Zuma, il quale ha duramente condannato l’ondata di attacchi xenofobi.

Anche nella capitale commerciale del Sudafrica, Johannesburg, nella notte sono stati registrati attacchi e violenze. Alcuni negozi – gestiti da immigrati – nella zona di Jeppestown sono stati devastati. Inoltre la polizia, intervenuta per sedare una forte protesta contro gli stranieri, ha dovuto sparare priettili di gomma e lacrimogeni contro 200 manifestanti che avevano scatenato una sassaiola contro le automobili di passaggio.

Le violenze xenofobe sono scoppiate due settimane fa e nel mirino della popolazione locale – soprattutto giovani neri nati dopo la fine dell’apartheid – sono finiti negozi e abitazioni degli stranieri di origine africana, ritenuti i responsabili della disoccupazione che tra i giovani raggiunge picchi del 50%. Non e’ la prima volta che in Sudafrica si verificano episodi simili. A gennaio la morte di un adolescente, ucciso da un venditore straniero, aveva infiammato Soweto, scatenando un’ondata di proteste. Nel 2008 le vittime delle violenze xenofobe a Johannesburg erano state 62.

Nel 2014 la crescita economica sudafricana è stata pari all’1,5% e il tasso di disoccupazione si aggira oggi attorno al 25%, superando il 50% tra i giovani. La violenza contro gli immigrati in Sudafrica è comune, con i sudafricani disoccupati che accusano gli stranieri di rubare loro il lavoro. Ieri, l’African national Congress (Anc), il partito al potere, ha condannato la nuova esplosione di xenofobia, mentre il presidente Jacob Zuma ha riconosciuto la lentezza del governo nell’affrontare alcune delle questioni che hanno portato a tanta violenza.