Notte di violenza: oltre 200 arresti

Proseguono in Tunisia le proteste contro l'ultima legge finanziaria e il carovita. Nella notte giovani manifestanti e forze dell'ordine si sono fronteggiati in varie località del Paese. Beja, Testour, Sfax, Meknassi, Sidi Bouzid, Ben Arous, Kebili, Nefza, dove è stata data alle fiamme la caserma di polizia e saccheggiato il deposito comunale. Incidenti anche a Sousse, dove è stata incendiata la caserma di Bouhsina; Khezama e c'è stato un tentativo di saccheggio di un supermercato fallito per l'intervento della polizia che ha fatto ricorso all'uso di gas lacrimogeni. Un agente della protezione civile risulta ferito nei disordini a Ksar Gafsa.

Violenze

I media tunisini segnalano il tentativo di incendio di una sinagoga a Djerba, sventato per l'intervento di forze dell'ordine e Guardia nazionale. I disordini hanno lambito anche Tunisi con incidenti a Citè Ettadhamen, Intilaka, M'nihla, Jardins d'El Menzah, Zayatine, Ras Rabia, Ezzahrouni, Bouhsesla. Le proteste dei giovani di nuovo in strada contro il carovita e la marginalizzazione sempre più spesso degenerano in atti di violenza deliberata, sassaiole, blocchi stradali, pneumatici bruciati e saccheggi di beni pubblici e privati.

Lo Stato reagisce

Il premier Youssef Chahed, in riferimento alle manifestazioni violente degli scorsi giorni, ha dichiarato che “la violenza non verrà tollerata” e che “le autorità non hanno altra scelta che applicare la legge”. Le unità dell'esercito hanno affiancato le forze di polizia in molte città del Paese a difesa delle proprietà pubbliche. Il movimento popolare apartitico #Fech_Nestanew (Cosa stiamo aspettando), ieri ha manifestato a Tunisi per denunciare l'aumento dei prezzi e la politica del governo, annunciando una nuova manifestazione per il 13 gennaio

Bilancio

Il bilancio delle manifestazioni è di 206 persone arrestate, 49 agenti di polizia feriti e 45 autoveicoli delle forze dell'ordine danneggiati. Lo ha riferito in mattinata il portavoce del ministero dell'Interno di Tunisi, Khalifa Chibani. Le accuse nei confronti dei giovani arrestati sono di furto, devastazione e saccheggio di beni pubblici.