Mugabe ricoperto d'oro mentre il suo popolo soffre

Dieci milioni di dollari, a tanto ammonta la buonuscita spuntata da Robert Mugabe prima di dare le dimissioni da presidente dello Zimbabwe. Cinque milioni gli sono stati versati subito e altrettanti arriveranno nei prossimi mesi. E questo al netto dei 150 mila dollari di pensione che gli spettano in qualità di ex presidente e dei circa 75 mila riconosciuti alla moglie Grace. E non è tutto. Lo stato pagherà a vita le spese mediche dei Mugabe, i viaggi all'estero, lo staff domestico del Blue Roof, il lussuoso palazzo ad Harare con piscina e parco dove continueranno ad abitare tra mobili sfarzosi, marmi e stucchi.

Proteste

Oltre all'immunità, l'accordo negoziato nei giorni convulsi precedenti all'abbandono del potere dopo 37 anni di “regno” incontrastato, include la garanzia che tutte le proprietà della famiglia allargata non saranno in nessun caso toccate. Pioggia di critiche dall'opposizione. “Se c'è stato un qualche accordo in termini di soldi o di qualsiasi altra cosa è incostituzionale”, ha detto Douglas Mwonzora, segretario generale del Movimento per il cambiamento democratico, il maggior partito di opposizione, aggiungendo: “Nello Zanu-Pf (il partito di Mugabe, ndr) possono garantirsi l'immunità l'un l'altro, ma la legge non lo consente”.

Il Paese reale

Gli agi dorati in cui vive Mugabe non sono una novità. Ma in un Paese dove la vita media è di 60 anni, il tasso di disoccupazione oltrepassa l'80 per cento e la moneta locale non esiste più a causa dell'inflazione fuori controllo (sostituita dal dollaro Usa e dal rand sudafricano) fa ancora più effetto la liquidazione milionaria del 93enne ex presidente. Che non dovesse più tirare la corda lo aveva capito anche lui, ha rivelato Fidelis Mukonori, prete cattolico che conosce Mugabe da decenni e che ha fatto da mediatore nelle trattative che hanno portato alle dimissioni. Sapeva di essere arrivato alla “fine della strada“, ha dichiarato Mukonori all'agenzia Ap e, sotto l'immensa pressione degli ultimi giorni come presidente, ha cercato una graduale e “tranquilla” transizione del potere nelle mani del suo vice Emmerson Mnangagwa, che ha giurato due giorni fa.